Erano diventati loro malgrado simbolo del dramma più grande di tutti, con lo scatto che li ritraeva, e che ha conquistato il cuore di tutti. Ora però un vero miracolo è accaduto nella loro vita, che finalmente è giunta a una svolta di fronte a tanto male.
Nessuno pensava che sarebbe finita così, ma grazie a quel semplice gesto è partita una vera e propria opera di amore e di solidarietà collettiva che cambierà la loro vita.
Lo scatto che ritraeva Munzir e Mustafa era circolato sui social e sui giornali e in poco tempo erano diventati emblema della tragica situazione di guerra che continua imperterrita in Medio Oriente. Mentre ora, dopo questo gesto di grande solidarietà, saranno simbolo di una rinascita e di una salvezza dal male che è possibile specialmente se ci si impegna tutti insieme.
Chi sono coloro al centro di questo evento
I due sono un padre e un figlio siriani, e entrambi sono senza arti. L’uomo infatti li ha dolorosamente persi a causa della guerra, mentre invece il bimbo non li ha persi ma al contrario è nato con una malformazione.
La foto che li ritraeva, intitolata “Hardship of Life”, ha fatto il giro del mondo rendendoli noti e riconoscibili a persone dislocate in tutto il mondo. Non si è trattato però di unìimmagine fine a sé stessa, ma al contrario di una vera benedizione per la loro vita.
Grazie alla loro notorietà, infatti, portata dalla foto, i due hanno ora la possibilità di costruirsi una nuova vita, e per tale ragione venerdì sera arriveranno in Italia, precisamente a Siena. Lì infatti avranno modo di vivere in serenità e lontano dalla disperazione e dai conflitti, dopo che saranno curati al Centro protesi Vigorso di Budrio, nel Bolognese.
Arriveranno a Ciampino e andranno a vivere a Siena
É stato il Siena International Photo Awards, che ha premiato lo scatto prodotto dal fotografo Mehmet Aslan, a dare il lieto annuncio. La raccolta fondi era stata lanciata in seguito proprio dallo stesso festival, per aiutare i due ad uscire dalla loro difficoltà, e per fare lo stesso anche per altre vittime innocenti del conflitto in Siria.
La raccolta infatti sostiene anche un programma di riabilitazione e aiuto di persone che hanno subito amputazioni. In poco tempo la cifra che è stata raccolta sulla piattaforma Gofundme è a dir poco straordinaria. Si parla infatti di oltre centomila euro che verranno devoluti alla causa.
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Arrivo previsto in Italia, venerdì 21 gennaio, a Ciampino, con un volo partito dalla Turchia. In seguito andranno a vivere in un’abitazione della Caritas a Siena che è stata loro messa a disposizione dall’Arcidiocesi. Dopodiché, come ha annunciato il fondatore e direttore artistico del premio fotografico Luca Venturi, saranno diretti al centro protesi di Vigorso di Budrio per le cure.
L’ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi ha poi fatto sapere che dopo l’accoglienza iniziale la Caritas si adopererà a creare una rete di supporto e di relazioni con il territorio. Attivando così un percorso di accompagnamento e di insegnamento della lingua italiana. Il cardinale arcivescovo di Siena Paolo Lojudice ha infatti spiegato che “non si tratta di un’iniziativa isolata”.
Questo “perché si aggiunge ad altri segni simili e sta dentro un percorso di accoglienza di intere famiglie in difficoltà che la diocesi senese ha già intrapreso mettendo insieme provvidenza e fantasia”, ha spiegato Lojudice. “Molti cittadini benefattori, infatti, si sono fatti vivi. Siamo di fronte a una grande solidarietà sociale che mi auguro continuerà nel tempo: la città di Siena è una preziosa risorsa”.
L’eccezionale potenza dello scatto ha dato loro una nuova vita
Insomma, grazie all’eccezionale potenza di quella foto e al messaggio altrettanto potente che è stato comunicato, ora padre e figlio hanno ricevuto davvero un aiuto straordinario, che darà loro la possibilità di vivere una nuova vita partendo da zero e allontanando tanto male che ha caratterizzato le loro esistenze fino ad oggi.
“La potenza comunicativa di quella foto si è trasformata in un reale sostegno alla famiglia grazie alla raccolta fondi che abbiamo lanciato, alla quale hanno aderito tante persone”, ha commentato Venturi.
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“Come concorso fotografico non ci ritenevamo i soggetti più giusti per fare questo, ma alla fine è stata una scelta giusta perché è stato reso possibile questo miracolo“, ha concluso. Insomma, ci sono storie come queste in cui l’amore per il prossimo vince e diventa un evento pubblico capace di mobilitare tante persone, ed è davvero una benedizione in una società in cui sempre più spesso si pensa solamente ai propri interessi. Dobbiamo ringraziare il Signore per tutto questo.