Modi e tempi differenti di celebrare la festa dell’Ascensione del Signore al Cielo, che variano nelle diverse Chiese, e nei diversi Paesi.
Sia nella Chiesa cattolica che nelle Chiese protestanti l’Assunzione del Signore si festeggia 40 giorni dopo la Pasqua, cioè il giovedì successivo alla sesta domenica del tempo pasquale. Mentre nella Chiesa ortodossa è una delle 12 grandi feste. La data della celebrazione è stabilita a partire dalla data della Pasqua nel calendario ortodosso. Con la solennità dell’Ascensione del Signore al Cielo si conclude la vita terrena di Gesù. Con il suo corpo, alla presenza degli apostoli, ritorna al Padre, per non comparire più sulla Terra fino alla sua seconda venuta, la Parusìa, per il Giudizio finale.
Ascensione: storia e significato
Durante il Concilio di Elvira (ca. 300-313) fu discussa la data in cui celebrare l’Ascensione. E fu deciso che non andasse commemorata né nel giorno di Pasqua, né in quello di Pentecoste. Poiché secondo gli Atti degli Apostoli, l’Ascensione di Gesù è avvenuta quaranta giorni dopo la Pasqua, si celebra allora rispettando tale tempo. Poiché la Pasqua è una festa mobile, di conseguenza anche la data della festività dell’Ascensione varia.
Quindi è una festività molto antica e infatti Sant’Agostino descrive l’Ascensione come solennità già diffusa nel suo tempo. Ed è anche citata sia negli scritti di San Giovanni Crisostomo che di San Gregorio di Nissa l’Ascensione. In latino, l’Ascensione è detta Ascensio che significa salita. Essa è conosciuta altresì col termine greco Analepsis (salire su) e con Episozomene (salvezza). Quest’ultimo termine sottolinea che Gesù salendo al cielo ha completato l’opera della Redenzione.
I testi sacri che ne parlano
Luca negli Atti degli Apostoli, nel capitolo iniziale, colloca l’Ascensione sul Monte degli Ulivi, al 40° giorno dopo la Pasqua e aggiunge: “Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato tra di voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l’ avete visto andare in cielo” (At 1, 9-11)
Ne parla ancora Luca nel Vangelo:”Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo (Lc 24, 50-51). Poi l’evangelista Marco che ne fa un breve accenno:”Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio” (Mc 16, 19).
Io salgo al Padre mio e Padre vostro
Mentre Giovanni parla precedentemente dell’Ascensione in maniera indiretta. Riporta il passo in cui Maria Maddalena, non era necessario che trattenesse Gesù Risorto, perché il momento della sua Ascensione, quaranta giorni dopo, non era ancora venuto e avrebbero avuto ancora tempo:’Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e di’ loro: “Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro'”(Giovanni 20,17).
E l’evangelista Matteo, nel brano che conclude questo Vangelo, descrive invece il momento in cui Gesù appare ai discepoli su un monte della Galilea dove li aveva convocati. E li invia in missione nel mondo, congedandosi da loro con le parole:”Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”(28,19-20).
Negli altri libri del Nuovo Testamento
Gli altri autori accennano solo al fatto o lo presuppongono, lo stesso San Paolo pur conoscendo il rapporto tra la Risurrezione e la Glorificazione, non si pone la questione di come Gesù sia entrato nel mondo celeste e si sia trasfigurato. Infatti nelle sue lettere ribadisce l’intronizzazione di Cristo alla destra del Padre, dove rimarrà fino alla fine dei secoli: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo sta assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra; siete morti infatti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!” (Colossesi, 3, 1-3).
Ascensione: è anche una festa civile
In alcune nazioni è festa di precetto, riconosciuta nel calendario civile a tutti gli effetti: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Indonesia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera. Invece in Italia previo accordo con lo Stato Italiano, che richiedeva una riforma delle festività per eliminare alcuni ponti festivi, la Conferenza episcopale italiana ha fissato la festa liturgica e civile, nella domenica successiva ai canonici 40 giorni dopo Pasqua. Nel Rito ambrosiano, però, si celebra il giovedì.
La preghiera
Nel Credo degli Apostoli, l’Ascensione viene menzionata con le parole:“Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine”.
Simona Amabene
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