I Carabinieri di Ascoli Piceno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai danni di un infermiere accusato di omicidio aggravato.
In base alle indagini è emerso che l’uomo somministrava volontariamente dosi eccessive di medicinali per indurre il decesso dei pazienti.
Nel 2018 sono state denunciate da un rsa di Ascoli Piceno alcune morti di pazienti sospette. La denuncia è stata presentata dai Carabinieri alla Procura locale che, a partire dal settembre di quell’anno, ha dato loro il permesso di indagare. Attraverso l’analisi del sangue dei pazienti la cui morte sembrava sospetta; i Carabinieri hanno trovato la presenza di dosi eccessive di Promazina, un farmaco neurolettico.
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La conferma dei sospetti è giunta agli inizi del 2019, quando si è proceduto all’autopsia del corpo di due pazienti deceduti (uno dei quali riesumato); in uno sono state trovate dosi di Promazina letali, nell’altro la presenza di insulina sebbene non fosse diabetico. Nei mesi successivi gli investigatori hanno concentrato le indagini su decine di cartelle cliniche e si è arrivati a trovare il denominatore comune. Tutti i pazienti morti dal febbraio 2017 al gennaio 2019 in circostanze sospette erano affidate alle cure di un infermiere.
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Già lo scorso anno i sospetti erano ricaduti tutti sull’uomo. Informata delle indagini, l’Rsa aveva preventivamente sollevato l’infermiere dall’incarico. Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno scoperto che l’uomo avrebbe cercato di uccidere allo stesso modo anche altri 4 pazienti. Portate tutte le prove raccolte durante le investigazioni al procuratore, oggi i Carabinieri di Offida hanno eseguito un mandato di arresto ai danni dell’uomo per omicidio aggravato e tentato omicidio aggravato.
Dopo aver eseguito l’arresto, dal Comando dei Carabinieri hanno fatto sapere: “Gravi e concordanti indizi di responsabilità sul conto di W.L., un infermiere 57enne in servizio nella Rsa di Offida, per aver volontariamente causato, a partire dal gennaio 2017 al febbraio 2019, il decesso di otto pazienti di quella struttura; tentando di causarne altri quattro, somministrando illecitamente farmaci in dosaggi tossici o letali e comunque incompatibili con le terapie prescritte”.
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Luca Scapatello
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