La Diocesi di Rouen ha deciso di costituirsi parte civile nel processo sull’attentato del 26 luglio del 2016 in cui è stato ucciso padre Hamel mentre officiava la messa in località Saint-Étienne du Rouvray. A dichiarare la decisione è stato l’Arcivescovo Dominique Lebrun, il quale ha spiegato che non si tratta di un tentativo di ottenere un risarcimento economico per quanto successo, ma semplicemente di un metodo per ottenere la documentazione del caso per accelerare la causa di beatificazione del sacerdote assassinato.
In seguito al brutale assassinio del sacerdote Hamel, papa Francesco in settembre ha celebrato una messa in suo ricordo presentandolo ai fedeli come martire, poiché chi lo ha ucciso lo ha fatto in nome del sedicente Stato Islamico e dunque come gesto di condanna religiosa. Spinto da questa concessione del papa, il sacerdote Paul Vigouroux ha postulato la causa di beatificazione di padre Hamel, accolta successivamente dalla commissione diocesana il 13 aprile del 2017, data in cui è cominciato contestualmente il processo di beatificazione.
La diocesi di Rouen si costituisce parte civile per l’attentato di Sant’Étienne du Rouvray
L’arcivescovo di Ruen monsignor Lebrun ha precisato che la diocesi non è alla ricerca di un risarcimento, ma che costituendosi parte civile avrà maggiore facilità ad accertare i fatti di quel giorno. Nel caso del processo di beatificazione di un martire, infatti, non è necessario che il sacerdote o il fedele abbia compiuto un miracolo per intercessione divina, in quanto offrire la propria vita per la propria fede è un atto sufficiente. Pertanto è necessario accertare con assoluta certezza gli eventi di quel giorno, sopratutto i dialoghi tra gli attentatori ed i testimoni per accertare che si sia trattato di un vero e proprio martirio. Nel giustificare ulteriormente l’iscrizione della diocesi come parte civile monsignor Lebrun ha dichiarato: “La Giustizia francese è più competente di me nel raccogliere questi elementi, ma per avere accesso al dossier bisogna costituirsi parte civile”. Quindi ha concluso dicendo di essere conscio delle obiezioni poste da Pubblico Ministero ma che si ritiene fiducioso in una decisione presa con buonsenso dal giudice.
Luca Scapatello