Quanti sono gli atei nel mondo? Ma l’ateismo esiste davvero? Sono solo alcune delle domande che, molto spesso, ci poniamo.
Uno studio proposto su un campione di persone, fra atei ed agnostici, ci dimostra un bisogno antropologico di credere nel soprannaturale.
Atei: ma lo si è davvero?
Uno studio fatto su di un gruppo di circa 6600 persone, fra atei o agnostici, ci dimostra come, volendo o no, si crede sempre in qualcosa che è al di sopra di noi, che ha del soprannaturale. È un bisogno specifico di ogni singolo essere umano.
Ma allora, l’ateismo non esiste? Lo studio di carattere internazionale proposto da Understanding Unbelief. Atheists and agnostics around the world, ha posto specifiche domande a questo campione di persone ed ha analizzato attentamente se, essi, effettivamente, credano o meno non solo nella presenza e nell’esistenza di Dio, ma in generale, del soprannaturale.
Lo studio sociologico fatto
Il campione scelto è di diversi Paesi (Stati Uniti, Cina, Brasile, Giappone, Regno Unito e Danimarca) e di diversa estrazione sociale. Fra coloro che si sono dichiarati non credenti, qualcuno ha, comunque, dichiarato un’identità religiosa: si definisce, anche per ragioni familiari o culturali, cristiano il 18% dei non credenti brasiliani, il 28% di quelli danesi, il 15% di quelli inglesi, il 12% di quelli americani e il 7% di cinesi.
La conclusione iniziale alla quale sono arrivati gli studiosi è che, vuoi o non vuoi, per ragioni anche del contesto sociale nel quale si è inseriti, “l’identità religiosa coinvolge anche chi, apparentemente non crede” – hanno dichiarato.
Atei: ma credono in entità soprannaturali
Le credenze soprannaturali più sentite dal campione di non credenti sono risultate tre: astrologia, casualità di certi eventi significativi della vita e forze occulte che guidano verso il bene o verso il male. Di numero inferiore sono coloro che credono nel karma e nelle persone dai poteri mistici.
Ovviamente, la seconda conclusione alla quale si è arrivati è che, nonostante si professino atee, queste persone credono, comunque, in un’entità o in un qualcosa di soprannaturale.
L’universo è privo di significato: gli atei lo pensano davvero?
Altro aspetto decisamente è la tesi secondo cui l’universo è privo di significato. Ne sono concordi poco più del 30% dei non credenti. Ma se si analizza il dato sotto un’altra visione, si arriva ad affermare che 7 non credenti su 10 ammettono che l’universo e la vita abbiano un senso. E se queste cose hanno un senso, è perché qualcuno glielo ha conferito: per forza, non può che essere così. Quindi, ancora una volta, un’entità al di sopra di noi.
Si può ben comprendere come, anche se lo studio è basato su di un campione ristretto, chi si definisce ateo in fondo in fondo non lo è del tutto. Crede sempre che, sopra la propria testa, ci sia qualcuno o, comunque, qualcuno che abbia “donato senso all’universo”.
Eppure non sarebbe tanto difficile dargli un nome…quale Dio…e credergli. In fondo, è grazie a lui che siamo qui.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: lanuovabq.it
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