La scandalosa immagine blasfema utilizzata a fini pubblicitari dalla nota catena di fast food, fa scoppiare la protesta del mondo cattolico e non solo. Come va a finire questo brutto episodio?
Purtroppo la società contemporanea non si fa alcun problema a irridere persino Gesù per scopi volgarmente commerciali. Non tutti però stanno in silenzio.
Al centro della vicenda c’è la nota catena Burger King, marchio di fast food americano oggi al secondo posto nel mondo dopo McDonald’s. Si tratta di un vero e proprio colosso con oltre 340mila dipendenti, messi al servizio di 11 milioni e mezzo di clienti quotidiani distribuiti in ogni angolo del mondo.
La triste campagna da parte dell’azienda di fast-food
In occasione della Settimana Santa il colosso americano ha tuttavia ben pensato di utilizzare i simboli cristiani irridendoli per fare una campagna a favore degli animalisti e dei vegetariani, al fine di vendere loro i prodotti dei loro locali. Già il solo pensiero di una catena nota per gli hamburger che fa una campagna promozionale per animalisti e vegetariani sembra quasi una barzelletta.
Eppure, fa molto meno ridere il fatto che per raggiungere il loro obiettivo commerciali hanno deciso di impostare la campagna marketing dileggiando nostro Signore nei giorni della Passione. Nei manifesti pubblicitari infatti Gesù viene raffigurante durante una singolare “Ultima cena vegetariana”. Non bastasse, nel cartellone si vede Gesù che dice: “Prendete tutti voi e mangiatene. Che non ha carne. 100% vegetariano. 100% sapore”.
Non bastasse, la volgarità blasfema non finisce qui. In un altro analogo cartellone si legge: “Carne della mia carne”, con la parola carne cancellata con un tratto sopra e a sostituirla la parola “vegetale”. Per fortuna, a volte la rete si ricorda anche delle offese nei confronti della religione cristiana. Il manifesto, diventato virale, ha scatenato un’ondata di indignazione, dando vita a un boicottaggio nei confronti della catena di fast food, attraverso l’hashtag #BoicotBurgerKing.
La petizione che riesce ad affondare il colpo
Insieme anche a una petizione lanciata da CitizenGo, in cui si spiegava che “Burger King si prende gioco dell’Eucaristia e della morte di Cristo nel tempo più sacro per i cristiani, approfittano della Settimana Santa per lanciare una campagna offensiva per milioni di credenti al solo fine di ottenere pubblicità e fare soldi. È tempo di rispondere con un boicottaggio”. La richiesta avanzata era così quella di rimuovere gli annunci, scusandosi pubblicamente e licenziando l’ideatore della campagna.
¿Se tienen que burlar de todo? ¿Todo vale con tal de vender? #verguenza #faltaderespeto #innecesario @burgerking_es pic.twitter.com/pkPpvDqF4V
— Javi Bailén sj (@bailensj) April 14, 2022
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Una petizione che in pochi giorni ha raccolto oltre 22mila firme, e il traguardo e la grande diffusione sui social ha costretto Burger King ad una retromarcia secca. Un caso finora quasi inedito viste le tante offese verso i cristiani sempre avvolte dal silenzio generale. “Ci scusiamo con tutti coloro che si sono sentiti offesi dalla nostra campagna volta a promuovere i nostri prodotti vegetali durante la Settimana Santa. La nostra intenzione non è mai stata quella di offendere nessuno ed è già stato richiesto il ritiro immediato”, ha scritto l’azienda sui propri canali ufficiali.
Purtroppo, però, si teme che la decisione dell’azienda di tornare sui suoi passi non sia altro che conseguenza di un ritorno in termini di immagine, focalizzato cioè non a un vero pentimento rispetto alla grave mancanza di rispetto nei confronti della fede cristiana, ma legato a un discorso puramente e volgarmente economico. “Non c’è nulla che un’azienda temi di più dei cittadini che si mobilitano contro di essa”, commenta CitizenGo Spagna in un comunicato stampa.
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Tuttavia, per una volta non ci si può che ritenere soddisfatti per la vittoria della mobilitazione dei cristiani contro l’ennesima irrisione irrispettosa della propria fede, andando peraltro a stuzzicare quegli istinti anti-cristiani presenti in coloro che seguono ideali ambientalisti o animalisti, segno che purtroppo troppo spesso il marketing guarda al mondo in maniera estremamente predatoria. D’altronde lo spiega già Cristo nel Vangelo di Matteo: “Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a Dio e a mammona“ (Matteo 6,19-24).