Attentato Indonesia: tre bombe in tre chiese cristiane, decine le vittime

Attentato Indonesia: tre bombe in tre chiese cristiane, decine le vittime
Attentato in tre Chiese cristiane in Indonesia

Tre bombe, a distanza di 10 minuti l’una dall’altra, hanno colpito il centro della città indonesiana di Surabaya. Gli attacchi sono stati rivolti (e non è una novità per l’Asia e la stessa Indonesia) a tre chiese: una cattolica, una pentecostale e una calvinista. Il bilancio di questo ennesimo attacco terroristico ai danni dei cristiani è di 10 morti e 41 feriti di cui molti in condizioni gravi. Al momento nessun gruppo estremista ha rivendicato gli attentato di questa domenica in Indonesia, ma la polizia è quasi certa che dietro gli attacchi kamikaze ci sia il Jemaah Ansharut Daulah, un gruppo islamico collegato all’Isis.

La dinamica degli attentati terroristici

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine i kamikaze erano diretti ad alcuni punti sensibili della polizia, ma poiché l’attacco era stato scoperto ed erano state intensificate le misure di sicurezza gli attentatori avrebbero dovuto ripiegare su obbiettivi secondari. La prima bomba è esplosa all’interno della chiesa cattolica di Santa Maria, il kamikaze era una donna con velo che si è fatta esplodere insieme ai figli. Il secondo attacco è stato portato ancora una volta da una donna (in questo caso da sola), mentre il terzo da un uomo a bordo di un motorino che si è fatto saltare in aria non appena ha varcato i cancelli della chiesa.

Nonostante i continui appelli delle autorità statali ed ecclesiastiche, dunque, la violenza contro i cristiani non accenna a diminuire nei paesi a predominanza musulmana. L’Indonesia (il paese con la più alta percentuale di muslim) non fa eccezione: gli attacchi sono cominciati nel 2000 e continuano senza sosta da 18 anni ed avvengono sempre più frequentemente, quest’ultimo è stato l’attentato più sanguinoso della storia del Paese asiatico. L’attentato si è verificato poche ore dopo quello che ha colpito nuovamente la capitale francese.

Luca Scapatello

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