La bella e spiazzante testimonianza dell’attore Francesco Mandelli, reduce da un’esperienza nuova con moglie e figlia in cui afferma di avere scoperto “una diversa realtà umana e spirituale” che lo ha colpito profondamente.
Le sue parole hanno spiazzato tanti dei suoi fan, lasciando però un sapore che ha a che fare con il bene appreso nelle cose semplici, quelle dell’oratorio, di cui troppo spesso ci siamo dimenticati.
L’attore e regista è infatti reduce da un lungo viaggio con moglie e figlia in cui è entrato in contatto la realtà degli Artesanos don Bosco, e ora ha affermato di voler raccontare tutto quello che ha visto, e le storie incredibili di chi compie una scelta radicale. Quella di lasciare tutto ciò che il mondo gli offre, spesso in maniera illusoria e menzognera, per dedicarsi totalmente all’amore per il prossimo, aiutandolo con progetti concreti, e donandosi in questo modo al Signore.
Il viaggio in Perù che non t’aspetti di Francesco Mandelli
Mandelli è popolare in tv e sui social per i suoi sketch comici ai limiti dell’irriverenza, e uno su tutti si può ricordare la serie “I soliti idioti”, ma anche “Cops – Una banda di poliziotti”. Di conseguenza, molti difficilmente lo assocerebbero a questo genere di sensibilità per gli ultimi, e anche per questo le sue parole stupiscono e colpiscono.
Mandelli ha spiegato al quotidiano Avvenire di essere stato in Perù con compagna e figlia in visita alle missioni e alle cooperative artigiane di “Artesanos don Bosco”, organizzazione no-profit nata nel 1985 sulla Cordigliera delle Ande grazie all’intuizione e all’iniziative dell’ideatore delle missioni dell’Operazione Mato Grosso, il sacerdote salesiano padre Ugo De Censi
Una realtà che si occupa dell’educazione e del lavoro degli artigiani peruviani dando in questo modo ai giovani del luogo non solo la possibilità di rimanere nei loro villaggi e di non abbandonare così le loro famiglie, ma allo stesso tempo anche di guadagnarsi da vivere in maniera onesta e solida, migliorando di conseguenza le loro vite.
L’opera dell’associazione “Artesanos don Bosco”
Ad oggi, spiega Avvenire, ci sono più di quattrocento tra falegnami, intagliatori, scultori del legno e della pietra, mosaicisti oltre alle artigiane specializzate in maglia, telaio e ricamo di “Mama Ashu”. L’attore ha raccontato ai suoi fans l’esperienza con parole cariche di amore e di entusiasmo.
“C’è una nuova frontiera amici miei. E non è un luogo fisico, ma un luogo della mente e dello spirito, è fare qualcosa per gli altri. Ma qualcosa di vero, di concreto, che costa fatica”, ha scritto in un post su Instagram che ha spiazzato molti dei suoi contatti. Nella foto che ha pubblicato a corredo del post lo si vede accanto a una volontaria in un puericultorio in Perù e con in braccio un neonato peruviano.
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“Fatevi ispirare da chi non ha paura di mollare tutto per cambiare, chi ha spezzato le catene del torpore per risvegliarsi nel vero senso della vita… Non sono un hippie. Solo un ragazzo dell’oratorio che vuole provare a resistere al nulla che avanza“, sono le parole che Mandelli ha scritto sul suo social, impossibili da non condividere in pieno.
“Ho provato la sensazione di pace e serenità che avevo all’oratorio”
“Padre Ugo, un prete valtellinese, mandato negli anni 70 a ricostruire una parrocchia ai piedi di un nevaio, ha creato una realtà meravigliosa. Tante cooperative artigiane che realizzano mobili, tappeti, oggetti di design meravigliosi. Siamo andati là per trovare un modo per raccontare questa realtà e per farla andare avanti“, ha raccontato nell’intervista su Avvenire.
“Dal primo momento in cui scendi dall’aereo sei catapultato in questo mondo in cui il concetto di ricchezza è completamente diverso, dove hai a che fare con persone che hanno capito che c’è qualcosa di più nella vita di quello che ci viene presentato come felicità. In questo caso è determinante la matrice cattolica, tutto ruota intorno alla fede, se non avessero la fede avrebbero già mollato”, spiega ancora.
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“Quando ho visitato queste missioni ho provato quella sensazione di grande pace, positività e serenità che avevo all’oratorio, che è data dale piccole cose. Io sono cresciuto a Osnago, provincia di Lecco, la mia casa era proprio davanti all’oratorio“.