Automobilista bestemmia e i vigili lo multano
Molti non sanno che bestemmiare in luogo pubblico può costare caro, si perché dopo la depenalizzazione nel 1999 del reato di blasfemia in illecito amministrativo, non ci sono conseguenze sul piano penale ma su quello economico si. Oggi, ai sensi dell’art. 724 del Codice penale, per chi proferisce “invettive o parole oltraggiose contro la divinità” è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria che può variare da un minimo di 51 euro a un massimo di 309 euro.
Probabilmente non lo sapeva l’automobilista di 40 anni di Albisola Superiore, in provincia di Savona, che si trovava in macchina davanti a un istituto scolastico e all’invito dei vigili a spostare l’auto lasciata sulle strisce pedonali risponde con una bestemmia a voce alta davanti a decine di bambini che si stavano preparando ad entrare in aula hanno dovuto assistere a questo deprecabile comportamento. Il fatto è stato riportato dal Secolo XIX.
I vigili lo hanno sentito e lo hanno sanzionato per blasfemia con una multa da 100 euro. E hanno fatto proprio bene.
Ma se la gravità della bestemmia ha gradualmente perso valore per l’ordinamento giuridico italiano a causa della secolarizzazione del nostro Paese, rimane una grave offesa verso Dio e una totale mancanza di rispetto verso la morale e la decenza pubblica. Il non credente perché tale non è di certo giustificato a imprecare, anzi, se uno non crede, contro chi impreca, contro il nulla? E’ di per se una contraddizione e il peggiore turpiloquio a cui una persona civile può abbassarsi.
C’è da sperare che là dove non arriva l’educazione e il rispetto, almeno la penalizzazione economica faccia da deterrente alla bestemmia. Attenzione (!) viene applicata a giusta ragione anche sui social, considerati luoghi pubblici.
Simona Amabene