E’ possibile esserlo anche nei momenti più impensabili di una giornata?
La possibilità di allontanarci da Dio, nella società moderna, è sempre più alta.
Gesù ha sempre avuto a cuore l’intera umanità, ha amato ognuno di noi più di ogni altra cosa, tanto da offrirsi come vittima sacrificale sulla croce per i nostri peccati. Gesù, durante la sua predicazione terrena, ha sempre condiviso ogni momento della sua vita con i suoi discepoli ma, come ci fa osservare padre Carlos Padilla, “nei Vangeli si racconta spesso dei momenti in cui gli apostoli si preoccupavano del cibo, del fare colazione…insomma: la preoccupazione per il necessario, per il quotidiano per sopravvivere”.
Anche Gesù, molte volte, è stato visto mangiare con loro, spezzare il pane con loro, moltiplicare pani e pesci affinché tutti potessero mangiarne. Ed ecco qui la domanda che il sacerdote si pone: “Anche Gesù aveva fame? Ebbene sì, perché lui, oltre ad essere Dio e anche uomo. Ma il pane di cui lui si nutre, specie nell’Ultima Cena, è un pane diverso: è il pane della sua vita spezzata per amore di tutti noi”.
“Dio Padre ha donato a noi la terra perché la coltivassimo e ne ricavassimo da mangiare per il nostro sostentamento. Gesù sulla terra mangiava con i suoi discepoli, condivideva con loro la quotidianità, ma anche paure e ansie. Ed ecco qui un’altra domanda: ma se mi preoccupo delle cose della mia quotidianità, vuol dire che mi sto allontanando troppo da Dio?” – commenta padre Carlos.
In sostanza no: “Dio è presente in ognuno di noi, prende quasi possesso della nostra vita interiore. Sarà davvero Cristo a vivere in noi ma non in modo astratto, anche nei nostri gesti quotidiani. Lo spirito santo è presente in noi, agisce in noi, anche nelle cose più semplici della vita” – commenta il sacerdote.
Gesù non vuole che noi non facciamo le nostre cose di tutti i giorni, ma vuole che le facciamo ispirati dallo Spirito Santo. Gesù ci dona la pace, la sua parola è vero cibo per noi: “Cerchiamo in ognuno di noi e nelle persone con le quali condividiamo le nostre giornate e le nostre azioni quotidiane, lo sguardo di Gesù. Chiediamo a Gesù quando abbiamo bisogno, non dobbiamo aver paura di pregare. Lui non ci giudica, ma ci ascolta e sa che noi siamo sempre con lui, anche nei momenti della nostra quotidianità” – conclude don Carlos.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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