Papa Francesco ha posto l’attenzione su un dramma di dimensioni epocali su cui purtroppo si stenta a fare luce. Dietro la guerra ci sono scenari che fanno rabbrividire al solo pensiero.
Eppure è le realtà di tanti, purtroppo, anche tra i più piccoli. Bambini impiegati per le azioni più crude che l’essere umano possa immaginare.
Ancora oggi infatti i numeri dei bambini vittime di violenza e impiegati come soldati in zone di guerra è a dir poco devastante. Secondo l’Onu nel 2020 sono stati impiegati in scenari di ostilità oltre 8.500 bambini. Un numero continuamente in aumento rispetto agli anni precedenti, per un totale di oltre 93 mila i bambini soldato tra il 2005 e il 2020.
Tre su quattro conflitti attualmente accesi nel mondo coinvolgono il reclutamento di minori, e almeno la metà di questi utilizza anche dei bambini. Il Papa ha ricordato questo dramma con un tweet a dir poco lacerante. “I bambini soldato sono derubati della loro infanzia, della loro innocenza, del loro futuro, tante volte della loro stessa vita. Ognuno di loro è un grido che sale a Dio e che accusa gli adulti che hanno messo le armi nelle loro piccole mani”, ha scritto Bergoglio.
Questi bambini subiscono forme di sfruttamento inimmaginabili, che nei casi delle bambine diventano abusi anche dal punto di vista sessuale. In molte aree tra quelle oggi in conflitto, ad esempio, viene favorito il matrimonio precoce, con giovani ragazze obbligate a combattenti maschi adulti e a vivere sotto il loro controllo. Per loro, la violenza sessuale è un dramma che subiscono quotidianamente, nel silenzio generale della comunità che sta intorno.
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I maschi, invece, spesso vengono impiegati come combattenti ma altrettanto spesso come cuochi, facchini, guardie, messaggeri. Le bambine sono maggiormente impiegate nel trasporto, l’assistenza medica, la cucina, la pulizia e la cura di altri bambini. Non è da escludere tuttavia che possano anche loro diventare parte attiva nei conflitti armati. In Africa, ad esempio, 4 bambine su 10 tra quelle reclutate dalle forze e dai gruppi armati partecipano attivamente alle ostilità.
In ogni caso, come sottolinea l’Unicef, coinvolgere, reclutare e usare bambini nell’ambito delle forze armate rappresenta una grave violazione dei diritti dei bambini e del diritto internazionale umanitario. Bambini e bambine che la mattina infilano il grembiule per andare a scuola, e il pomeriggio lo sostituiscono con la divisa che usano per andare a combattere. In alcuni casi, come in Yemen, diventano addirittura bersagli da esporre al confine per respingere il nemico. Le famiglie donano letteralmente i loro figli alla causa.
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Un vero e proprio incubo del nostro tempo, che è continuamente oscurato da ogni media, intenti a parlare di ben altro, dal gossip alla politica, per non mostrare i drammi su cui invece il Papa e la Chiesa invitano a fare luce ogni giorno. È anche questa la globalizzazione dell’indifferenza di cui parla Francesco fin dall’inizio del suo Pontificato.
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