Bambino non vaccinato esiliato in palestra in attesa di “giudizio”!

bambino non vaccinatoUn bambino non vaccinato, quindi non in regola con le norme igienico-sanitarie scolastiche (non per sua scelta, evidentemente, ma dei suoi genitori) è stato messo in una stanza a parte, in attesa di capire come poteva essere gestito il suo ingresso in aula.

E’ accaduto in provincia di Torino, nella scuola dell’Infanzia Arcimboldo, che rispetta la decisione di tutte le scuole dei circondario, presa nei confronti delle famiglie che hanno deciso di non vaccinare i propri bambini.
“Il bambino, comunque, ha la prenotazione per il primo vaccino il 21 settembre, quindi l’iter è aperto. Fino a quando l’Asl non ci darà possibilità di informazione completa e ci consentirà di sottoporre alle visite prevaccinali gratuite, noi saremo costretti a rimandare l’appuntamento”.

Queste le parole del padre del bambino non vaccinato, che cerca evidentemente un escamotage per continuare a mantenere la sua posizione.
Per risolvere definitivamente la situazione, la Dirigente scolastica Patrizia Chiesa Abbiati ha chiamato i Carabinieri, perché appurasse l’accaduto.
D’altro canto, anche il padre del bambino ha denunciato i fatti alla Procura: “Anche noi abbiamo fatto esposto alla Procura di Ivrea per abuso su minore, abuso di atti d’ufficio e per violazione di privacy. Ieri hanno umiliato mio figlio lasciandolo solo.

Non abbiamo infranto nessuna regola. Per puro scrupolo, la settimana prima dell’inizio della scuola, ho inviato tramite una pec la documentazione necessaria: la circolare della Regione Piemonte e la prenotazione dell’Asl al primo richiamo. Non ottenendo risposta, ho quindi richiamato la segreteria per avere conferma dell’avvenuta ricezione. Dopo alcune ore, ho ricevuto la chiamata in cui mi annunciavano l’esclusione di mio figlio dall’aula, secondo quanto deciso dalla Dirigente scolastica. Un’assurdità”.

La questione è controversa e ciò che al padre di questo bambino sembra un’assurdità potrebbe essere ritenuto pericoloso per altri bambini.

Pare che nessuno, al momento, sappia davvero dimostrare se sia più pericoloso, per la salute dei più piccoli, affrontare una vaccinazione o evitarla; pare che nessuno sia in grado di spiegare in quale caso aumenti la possibilità di contrarre una certa malattia.
A cosa è dovuta queste improvvisa reticenza sulla questione? I vaccini non erano già usati da decenni? Forse qualcuno ha motivi per dubitare della affidabilità delle case farmaceutiche e dei loro metodi preventivi!

Antonella Sanicanti

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