Il piccolo Emanuele nato prematuro, lotta per vivere

Un bambino a cui avevano dato poche speranze di vita. Era nato prematuro, ma Emanuele ha lottato senza darsi per vinto.

Emanuele ce l'ha fatta
Photo web source – repertorio

Emanuele era nato prematuro e pesava solo 800 grammi. Ma la sua forza di vita è stata tale che, lo scorso martedì, è stato dimesso ed è tornato dalla sua mamma.

La forza del piccolo Emanuele

La forza della vita, della vita che nasce, di una vita che non vuole spezzarsi a poche ore dalla nascita. Questa è la storia del piccolo Emanuele e del medico che ha lottato con lui perché sopravvivesse. A raccontarla, uno scatto postato sul suo profilo Facebook da parte del dottor Attilio Barbarulo, pediatra dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.

La prematura nascita e il suo sottopeso

Emanuele era nato prematuro, a sole 27 settimane. Pesava 800 grammi ed aveva poche speranze di sopravvivere. Sono passati 3 mesi: il piccolo ha lottato con tutte le sue forze fra incubatrice e terapia intensiva neonatale, fino allo scorso martedì quando è stato proprio il dottor Barbarulo a dimetterlo: “Oggi se ne va a casuccia sua, dalla sua mamma che dopo tantissime sofferenze è riuscita a coronare il sogno della maternità” – scrive il medico.

emanuele
photo web source

Emanuele è rimasto sempre qui. Oggi tutta la Terapia Intensiva Neonatale di Nocera, tutta tutta, saluta il guerriero campione. Lunga e buona vita!” – ha commentato il dottor Barbarulo.

La lotta di Emanuele e della sua mamma

Una storia difficile quella di Emanuele, complicata già dall’inizio. “La mamma aveva già alle spalle otto-nove gravidanze fallite, l’ultima delle quali terminata al sesto mese. Ventisette settimane non rappresentano una prematurità estrema, ma a preoccuparci era soprattutto il basso peso del bimbo. Tutto però è andato per il meglio: dopo il parto d’urgenza c’è stato qualche problema infettivologico, ma lo abbiamo poi risolto” – ha raccontato, commosso, il pediatra.

Il piccolo guerriero torna a casa, forte dell’inizio burrascoso della sua vita, ma anche del fatto di aver lottato con tutte le sue forze, anche attraverso un respiratore, donato dagli Ultras della Nocerina.

ROSALIA GIGLIANO

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