Come se non ci fosse già abbastanza confusione tra le dichiarazioni degli etero, quelle degli omosessuali, dei gay e dei transgender o dei trans sessuali, anche Barbara D’Urso dice la sua: “Io sono dalla parte di gay e lesbiche, la mia testa è omosessuale, il mio corpo è completamente etero, provo attrazione, e tanta, solo per gli uomini. E non cambio mai il mio modo di essere e di intervistare, che io abbia davanti Renzi o Berlusconi, Brunetta o Franceschini, oppure Pannella che ho adorato.”.
E che la indiscussa padrona dei pomeriggi di canale cinque, nonché paladina delle lobby LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender) fosse un po’ confusa e ambigua, essa stessa, su vari argomenti, che adorasse fare un collage di credenze e un minestrone di incertezze, per accaparrarsi una fetta di pubblico sempre più ampia, lo si era capito benissimo e si riafferma ad ogni sua dichiarazione.
Come quando, tempo fa, davanti ad un prelato, disse di essere piena della forza dello Spirito Santo (prettamente cristiano) e anche dell’energia del cosmo (sicuramente non cristiana), come a dichiarare apertamente (o almeno ad un orecchio attento) la sua ignoranza in materia devozionale e la sua superficialità di fede.
“Vado di pancia, entro in empatia con il pubblico. Perciò sono molto amata o detestata.”.
“Trash? È un termine usato per molti programmi popolari e di maggior presa sul pubblico, non solo italiani. Un marchio che accompagna anche tanti format che vanno in onda in tutto il mondo.
Io penso che il pubblico abbia voglia di leggerezza e perciò premia questo tipo di intrattenimento.”.
Ma anche questo è un controsenso, poiché nelle sue trasmissioni ci sono anche notizie di cronaca nera, che vengono trattate, tra l’altro, come se lei potesse offrire al pubblico degli esclusivi approfondimenti; come se lei, la D’Urso, detenesse realmente il discernimento per raccontare la verità delle cose, al di sopra di ogni sospetto.
Un noto proverbio chiede se ha la peggio la volpe o chi le corre dietro ed è questo proprio il
nocciolo del dilemma, su cui il pubblico della D’Urso dovrebbe ragionare.
“La prima intervista a Renzi fece scandalo, fui denunciata all’ Ordine dei giornalisti, la faccenda si concluse con la mia vittoria piena, la Procura di Monza decise che il fatto non sussisteva.”.
Per quanto la presentatrice possa lodarsi e vana gloriarsi per i suoi presunti successi, ricordiamo che “Trash” significa (da vocabolario): “Orientamento del gusto basato sul recupero e sulla valorizzazione, spesso compiaciuta, di ciò che è deteriore, grottesco, volgare.”.
Se a lei piace definirsi così, chi siamo noi per dissuaderla?