Giudo Barilla aveva dichiarato: “Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale”. Lui è attualmente il Presidente della nota azienda.
Tutti ricordiamo gli storici spot della Barilla, che rievocavano il calore di una famiglia tradizionale, riunita attorno ad un bel piatto di pasta, come è d’abitudine fare, in ogni famiglia italiana.
La decisione di non allargare lo spot ad una famiglia omosessuale, però, costò caro a Giudo Barilla; gli procurò diverse critiche, da parte di coloro che sostenevano le lobby Lgbt e molte azioni di boicottaggio.
Da quel giorno, sono passati ben 5 anni ed ora le “cose” alla Barilla sono notevolmente cambiate.
Barilla: le nuove disposizioni
Ultimamente, infatti, sul pacco degli spaghetti n° 5 capeggia una coppia omosessuale, per indurre e proporre una sorta di spot implicito, che inneggi alla famiglia gender.
Autore di questo nuovo pacco di spaghetti è la designer Olimpia Zagnoli, che ha presentato la sua opera al Pasta World Championship di Milano, pochi giorni fa.
Lei è proprio una di quelle persone che, 5 anni fa, aveva cercato, insieme ad altri, di boicottare il pastificio italiano, per quell’affermazione del Presidente, ritenuta omofoba.
Ora, invece, in azienda c’è Kristen Anderson, la Chief Diversity Officer, ad occuparsi di questo aspetto e a fare in modo che la Barilla parli e rispetti i diritti delle persone omosessuali del pastificio.
Ed è stata proprio lei a proporre, con altre iniziative gay friendly, le illustrazioni gay sui pacchi di pasta, associate allo slogan “un messaggio di amore e inclusione”.
E ancora una volta assistiamo alla modifica di un “aspetto della nostra vita”, sotto la coercizione delle forze Lgbt, che pretendono un rispetto che implichi il parlare di loro come se fossero un’istituzione, impossibile da non condividere.
Quando impareranno -loro- a portare rispetto per gli eterosessuale e il loro libero pensiero?
Antonella Sanicanti
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