Lo scorso novembre, dopo le cinque canonizzazioni del mese precedente, Papa Francesco ha proclamato il Santo più recente della Chiesa: Bartolomeo dei Martiri. Il suo processo di canonizzazione non si avvalse di un particolare miracolo.
San Bartolomeo dei Martiri, al secolo Bartolomeo Fernandez, è il Santo più recente della Chiesa cattolica.
Divenuto Santo lo scorso 10 novembre, Bartolomeo è stato protagonista di un processo di canonizzazione un po’ diverso dagli altri. Infatti, nel suo caso, Papa Francesco non lo ha proclamato attraverso il classico processo di riconoscimento dei miracoli, ma attraverso quella che viene definita “canonizzazione equipollente”, ovvero l’approvazione, mediante decreto, di un culto già esistente da tempo.
San Bartolomeo dei Martiri: un modello di pastore
San Bartolomeo fu un vero e proprio “modello di Pastore”. Queste furono le parole attraverso cui il Cardinal Angelo Becciu definì il nuovo Santo della Chiesa, durante l’omelia per la sua canonizzazione. Come ci insegna il Cardinale, San Bartolomeo seguì il “divino Pastore” Gesù, mettendosi alla sua scuola. Durante il suo cammino religioso, il Santo divenne un grande maestro di “vita interiore”. Infatti, sosteneva Becciu, è bellissimo ricordare come il Santo era solito radunare i novizi Sacerdoti per insegnare loro la ricerca della vita interiore, attraverso l’assidua preghiera.
Le prime esperienze religiose del Santo
San Bartolomeo dei Martiri nacque a Lisbona nel mese di maggio 1514. Ricevette l’abito domenicano nello stesso mese in cui divenne Santo: l’11 novembre del 1528. Dopo aver trascorso la sua adolescenza a Lisbona, luogo in cui compì il noviziato, intraprese gli studi teologici e filosofici, conclusi nel 1538. Dopo aver intrapreso l’esperienza di docente di teologia, il Santo venne presentato come successore dell’Arcivescovo di Braga. Questa sua carica fu poi confermata dal Pontefice Paolo IV nel 1559.
Evangelizzazione del popolo: il centro della sua missione
Al centro della missione di San Bartolomeo, ci ricorda la Congregazione delle Cause dei Santi, ci fu un intenso spirito di evangelizzazione del popolo. A tal fine, il Santo produsse un importantissimo testo, passato alla storia come il Catechismo o dottrina cristiana e pratiche spirituali. Questo testo è arrivato alla sua quindicesima edizione nel 1962, a distanza di molti secoli, segno della sua importanza e della sua influenza sul mondo cristiano.
Bartolomeo dei Martiri prese anche parte al Concilio di Trento, nell’ambito del quale presentò 268 petizioni, che raccoglievano vere e proprie sintesi per una concreta riforma ecclesiale. Il suo impegno spirituale lo portò, il 23 febbraio del 1582 a rinunciare all’ufficio di Arcivescovo. Questa scelta fu dettata dalla sua volontà di ritirarsi nel convento domenicano della Santa Croce in Viana do Castelo, nato per sua volontà, per dedicarsi esclusivamente alla predicazione e agli studi ecclesiastici.
Il processo di canonizzazione
Bartolomeu Fernandes dos Mártires morì nel 1590, pochi anni dopo la sua reclusione in convento. L’appellativo con cui ormai tutti i fedeli che lo iniziarono a chiamare fu Arcivescovo Santo, padre dei poveri e degli infermi. Questo ci da un’idea di come Batrolomeo sia morto in odore di Santità. Il suo processo, in realtà si aprì qualche secolo più tardi. Divenne infatti Venerabile Servo di Dio il 23 marzo del 1845, durante il Pontificato di Gregorio XVI.
Il Santo Pontefice Giovanni Paolo II lo proclamò Beato il 4 novembre del 2001. Ad oggi, San Bartolomeo è il più recente Santo della storia della Chiesa: Papa Francesco ha approvato il suo longevo culto, attraverso la strada della “canonizzazione equipollente” lo scorso 10 novembre.
Fabio Amicosante
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