È una delle più importanti Basiliche venete, nonché della città di Verona. Stiamo parlando della Basilica di San Zeno Maggiore.
Nell’ambito del nostro viaggio fra i principali luoghi di culto presenti in Italia, una tappa quasi obbligatoria in Veneto è quella a Verona. Questa Basilica viene annoverata fra i principali capolavori di architettura medievale presenti in Italia.
L’attuale chiesa è stata realizzata sul luogo dove almeno altri cinque edifici religiosi erano stati edificati in precedenza. La sua origine è da ricercarsi in una chiesa edificata sulla tomba di san Zeno di Verona.
Conosciamo insieme le particolarità di questo luogo sacro che, ogni anno, attira pellegrini e turisti da ogni angolo d’Italia.
Continua il nostro viaggio alla scoperta quanto anche alla ricerca di quelli che sono i principali luoghi di culto in Italia. Noti o meno noti, vale sempre la pena di conoscerli quanto anche di fare un giro e guardarli dal vivo e da vicino. Questa volta facciamo tappa in Veneto e, per la precisione, a Verona, alla Basilica di San Zeno Maggiore.
Un edificio fra i più importanti del periodo medievale nato nel luogo dove sorge la toma di San Zeno, morto alla fine del secolo 300 d.C. L’edificio venne riedificato all’inizio del IX secolo per volere del vescovo Ratoldo e del re d’Italia Pipino che giudicarono sconveniente che il corpo del Santo patrono riposasse in una povera chiesa.
San Zeno è stato, secondo le cronache, l’ottavo vescovo della città di Verona. Tradizione vuole che sia stato sepolto non lontano dal luogo ove oggi sorge la basilica. Il notaio veronese Coronato, vissuto verso la fine del VII secolo, informa che sopra la tomba del vescovo venne eretta una chiesa in suo onore.
Sembra, inoltre, che questo primo edificio cristiano venne restaurato e ingrandito nel 589, dopo l’avvenuto miracolo raccontato da san Gregorio Magno, in occasione del quale la chiesa avrebbe fornito protezione in seguito a una terrificante alluvione: le acque dell’Adige avevano abbattuto le mura della città e raggiunto l’edificio sacro, nel quale avevano trovato rifugio molti veronesi. L’acqua lambì solo la parte esterna della chiesa, ma non riuscì a entrare né dalle finestre né dalle porte della chiesa stessa.
Al principio del XVI secolo si affermò, in Italia, uno spirito nuovo che coinvolse soprattutto le arti. Anche la basilica di San Zeno fu coinvolta in questi cambiamenti, tanto che all’inizio del XVI secolo si eseguirono molte opere, tra cui abbattimenti, trasformazioni e spostamenti, che contribuirono a conferire alla chiesa l’aspetto definitivo.
Il 1838 fu un anno importante per le vicende della basilica: vennero trovate le reliquie del santo patrono Zeno. Le ricerche erano incominciate già da tempo ma, dopo molte infruttuose fatiche, il 22 marzo vennero scoperte le ossa. Sarà solo il 20 aprile di quell’anno, alla presenza di una commissione numerosa, che venne aperta la tomba del Santo. Le sacre spoglie vennero, successivamente, ricomposte e collocate in un’urna di legno dorato con vetri ai lati. In seguito le ossa vennero vestite di un indumento solenne episcopale di seta rossa ricamata in oro.
Nel 1938, in occasione della ricorrenza del centenario del ritrovamento del corpo del santo patrono, vennero eseguiti alcuni lavori nell’abside della cripta al fine di migliorarne le condizioni igieniche e di renderla più decorosa, così come si fece con la tomba di San Zeno.
Non solo un luogo sacro, ma anche un luogo d’arte. Al suo interno, infatti, sono custodite diverse opere fra le quali un capolavoro di Andrea Mantegna, la “pala di San Zeno”.
La Basilica di San Zeno è aperta al pubblico:
Gli orari delle Sante Messe sono:
Come raggiungere la Basilica di San Zeno? Dall’autostrada A1, a Viterbo, immettersi sulla E45 e proseguire fino all’uscita di Cesena Nord. Qui, immettersi sulla A14, fino all’uscita di Modena. Proseguire, poi, sulla A22 fino all’uscita Verona. Seguire, poi, le indicazioni per la Basilica di San Zeno.
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