La basilica di Santa Maria degli Angeli è la bellissima chiesa di Assisi, situata nell’omonima frazione della cittadina umbra, costruita dalla seconda metà del Cinquecento.
La chiesa ha la dignità di Basilica papale e al suo interno si può trovare la famosissima Porziuncola, ovvero la piccola cappella in cui si raccoglieva in preghiera Francesco d’Assisi.
La Basilica di Santa Maria degli Angeli e la Porziuncola
Tra le sue mura, infatti, che costituirono in seguito il luogo prediletto del santo, San Francesco comprese la sua vocazione, e accolse santa Chiara e i primi frati, prima di ricevere il Perdono di Assisi. Per questa ragione, la Porziuncola rappresenta il centro della spiritualità francescana.
La Chiesa, eretta per volere di Papa san Pio V (1566-1572), aveva l’intento di custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito e del Roseto. Insieme a loro, anche gli altri luoghi resi sacri dalla memoria di san Francesco. La Basilica di Assisi accoglie ogni giorno migliaia di pellegrini che si recano in questa splendida chiesa da ogni parte d’Italia e del mondo.
La grande Basilica di S. Maria degli Angeli
La grande Basilica di S. Maria degli Angeli venne edificata tra il 1569 e il 1679, su progetto originario di Galeazzo Alessi. La chiesa è caratterizzata da rigorosa semplicità strutturale, conforme all’ideale francescano di povertà. Nel 1832 forti eventi sismici scuoterono l’Umbria provocando grandi danni alla Basilica.
Questa subirà così un lungo e complesso restauro, diretto dall’architetto Luigi Poletti. La riaperta al culto avvenne l’8 settembre del 1840. La facciata, radicalmente rielaborata su progetto di Cesare Bazzani, fu inaugurata l’8 giugno 1930. L’intenzione era quella di conferirle una monumentalità degna dell’importanza del Santuario .
La statua della Vergine sopra la Basilica
In questa occasione sulla sua sommità venne collocata un’imponente statua della Vergine in bronzo dorato. La statua venne modellata dal Colasanti e fusa dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze. La Basilica è strutturata a croce latina, è lunga 126 metri e larga 65. All’interno lo stile è essenziale e semplice. Questo anche per dare maggiore risalto alla parte più importante, ovvero la Porziuncola.
La Cappella del Transito era in origine l’infermeria del convento, qui san Francesco morì il 3 ottobre 1226 e finì di comporre il Cantico delle creature. Nel 1886 Domenico Bruschi affrescò la morte di san Francesco e i suoi funerali. Un allievo del Perugino, Giovanni di Pietro detto Spagna, affrescò santi e beati francescani.
Il cingolo di san Francesco e il Roseto spinoso
Il cingolo di san Francesco, custodito in una teca, sarà un dono fatto da papa Pio IX alla confraternita. Il famoso Roseto spinoso si trova alla destra dell’abside della basilica. Lì San Francesco una notte, preso da forti dubbi e dal rimorso del peccato, si rotolò nudo. Si narra che al contatto del corpo del santo il roseto perse tutte le spine. Questo non gli fece alcun danno. Si dà il caso che ancora oggi il roseto fiorisce senza spine.
Con una statua in bronzo, lo scultore Vincenzo Romigno fece ricordare, vicino all’infinità di rose di diversi colori e qualità presenti roseto, l’episodio di una pecorella donata a Francesco.
La cappella delle rose
Nel 1260 San Bonaventura da Bagnoregio, per sua volontà, fece trasformare in cappella l’originaria dimora di San Francesco. Oggi è divisa in due vani su livelli diversi, impreziosita da affreschi del sedicesimo secolo di Tiberio d’Assisi.
Nel livello inferiore della Cappella sono riprodotti in una serie di dipinti i cinque quadri della Pala d’altare di Prete Ilario da Viterbo, situata nella Porziuncola. Nel livello superiore viene ritratto San Francesco con i suoi primi dodici compagni e con altri santi francescani. Tra cui Santa Chiara, San Bonaventura e San Bernardino.
La Fontana dei Pellegrini
La Fontana dei Pellegrini è posta sul lato sinistro esterno. Con ventisei prese d‘acqua, la famiglia dei Medici di Firenze nel 1610 fecero dono di questa fontana.
Al di sotto della Cappella, infine , una grotta conserva al proprio interno una statua del Santo in preghiera, assieme ai resti delle travi del pulpito da cui il santo annunciò l’Indulgenza della Porziuncola.
Giovanni Bernardi