Molto spesso non conosciamo l’immenso patrimonio dei luoghi di culto che abbiamo in Italia. Uno di questi è la Basilica di Santa Sofia a Roma.
Si tratta di una chiesa di culto cattolico di rito bizantino ma è, anche, un “luogo sussidiario” di culto della parrocchia di Santa Maria della Presentazione ed è la chiesa nazionale a Roma degli ucraini. Un luogo ricco di storia ma anche di tradizioni che intreccia popoli e culture diverse.
La storia di questa chiesa è davvero particolare e va analizzata in ogni sua singola sfaccettatura. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Quando pensiamo ai luoghi di culto sparsi nelle diverse parti d’Italia, ci soffermiamo sempre su quelle più in voga o quelli che maggiormente vengono nominate. Che si tratti di basiliche, santuari o semplici chiese parrocchiali, ognuna di essere ha il suo fascino e deve essere conosciuta nel dettaglio quanto anche nella sua storia e nel suo propagarsi nel tempo.
Uno di questi luoghi è la Basilica di Santa Sofia a Roma. Tempio di culto cattolico sì, ma anche sede di riferimento per i cittadini ucraini in Italia. La sua storia affonda radici indietro nel tempo. Nel 1963, dopo il suo ritorno dalla prigionia in un gulag siberiano, l’arcieparca Josyp Slipyj dà inizio ad una raccolta fondi per costruire a Roma una chiesa per la comunità della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Sarà l’architetto italiano Lucio Di Stefano a mettere a punto un progetto per la costruzione di un edificio sulla base dei piani originali per la costruzione della cattedrale di Santa Sofia a Kiev. La sua costruzione ha inizio nel 1967 e termina nel settembre del 1969.
In quell’anno, l’arcieparca Josyp Slipyj e diciassette vescovi, alla presenza di Papa Paolo VI consacrarono questo luogo di culto e vi trasferiscono qui le reliquie di papa Clemente I, ponendole sotto l’altare maggiore. Nel 1985, Papa Giovanni Paolo II assegna a questo luogo di culto il titolo cardinalizio di “Santa Sofia a Via Boccea” e, con decreto del 21 gennaio 1998, la chiesa venne elevata al rango di basilica minore.
Una basilica molto particolare anche per quel che riguarda la sua struttura e la sua decorazione. Tutto l’interno della chiesa è coperto da mosaici e il più importante di questi è quello della Divina Sapienza e della Santa Eucaristia.
Nella cripta della basilica sono sepolti, tra gli altri, il metropolita Josyf Sembratowicz (un tempo sepolto al cimitero del Verano), ma soprattutto l’archimandrita Claudia Feddish, superiora generale delle Suore dell’Ordine di San Basilio Magno e uditrice al Concilio Vaticano II.
La Basilica di Santa Sofia a Roma è aperta al pubblico e ai fedeli, dal martedì al venerdì, dalle ore 7.00 alle ore 20.00, mentre il sabato e la domenica dalle ore 7.30 alle ore 20.00.
Gli orari della liturgia sono i seguenti:
La preghiera del Rosario, invece, è:
Come raggiungerla? Dall’autostrada A1, direzione Roma, entrare in A90, in direzione di Via Suor Maria Agostina a Roma. Prendere l’uscita Montespaccato da A90 e proseguire su indicazioni Via di Boccea.
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