Il presidente della Cei, monsignor Gualtiero Bassetti a margine della celebrazione per i mille anni dell’Abbazzia di San Minato al Monte nella sua Firenze, ribadisce il principio d’accoglienza caro al Vangelo ed al patrono d’Europa San Benedetto. Un annuncio importante fatto nel giorno della celebrazione del Santo da Norcia patrono d’Europa, che va a sostegno delle parole del papa sulla questione migranti: bisogna accogliere, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo.
Interrogato per l’occasione su quale insegnamento avrebbe potuto dare ai giorni nostri San Benedetto, monsignor Bassetti risponde che il Santo avrebbe potuto elargire ancora oggi molti insegnamenti: “L’Europa non può dimenticarsi le sue radici cristiane, benedettine. Nel primo millennio Benedetto ha insegnato all’Europa la preghiera, il rapporto con Dio, ma anche l’arte del lavoro. Se prendiamo una carta d’Europa del primo millennio, vediamo che è costellata di abbazie benedettine”. Continuando il suo discorso, il vescovo ricorda come il primo insegnamento di San Benedetto fosse quello di non anteporre nulla all’amore per Cristo, in quanto egli non ha anteposto nulla all’amore che aveva per noi.
Gualtiero Bassetti sulla questione migranti: “Per la Chiesa l’accoglienza è un principio fondante”
Passando alle questioni odierne che vedono l’Italia divisa su chi è a favore dell’accoglienza e chi invece sostiene che non dovrebbero entrare più migranti in Italia, mons. Bassetti dice che esistono due tipologie di persone: chi accoglie il diverso come fratello e chi invece lo vede come qualcosa da cui difendersi, qualcuno di cui aver timore. Quindi sull’attuale politica del governo di chiusura dei porti, pur non volendo giudicare la scelta in termini politici dice: “Dico quello che è il pensiero della Chiesa. Il pensiero della Chiesa è la parabola del buon Samaritano, è Gesù che si prende cura. La logica del cristianesimo è prendersi cura. Accogliere, accompagnare, integrare come dice il Papa. Se c’è una nave che sta nel mare non si può chiudere i porti, non si può rischiare di far morire o creare disagi a delle persone”, quindi in conclusione sottolinea come si tratti di un problema globale e non solo italiano di un sistema economico che premia i ricchi e penalizza ed emargina i poveri.
Luca Scapatello