Il cardinale Gualtiero Bassetti ha spiegato qual è il ruolo che un buon cristiano dovrebbe avere all’interno della politica di uno Stato.
Nell’Italia odierna sembra che i cattolici ed i cristiani abbiano perso la capacità di farsi valere a livello politico, per questo a suo avviso i laici religiosi devono tornare a fare politica come un tempo
L’analisi politica di Gualtiero Bassetti parte dal versetto del Vangelo in cui Gesù invita i discepoli a dare i giusti onori a Dio. Quella particolare frase, infatti, gli evoca l’idea che ogni buon cristiano dovrebbe fare qualcosa per la società in cui vive: “Sono una chiamata al cristiano a occuparsi della vita pubblica, a partire dalla politica: non soltanto con il voto, che è un diritto e un dovere al tempo stesso, ma anche con la dedizione personale, spendendosi senza riserve per il bene comune”.
Durante la prima repubblica questo invito era stato accolto e c’era anche un partito, la Democrazia Cristiana, che abbracciava le istanze del Vangelo e della comunità religiosa. Sparita la DC, la rappresentanza politica di tipo cristiano si è suddivisa tra i vari partiti e gli uomini al suo interno. Oggi pare addirittura che nessuna delle forze in campo riesca a far emergere le istanze del mondo cristiano. Questo anche perché c’è una grande distanza tra la gente ed i partiti, che si ripercuote anche sulla volontà dei cittadini di andare al voto e partecipare attivamente alla risoluzione dei problemi della società.
La Chiesa attuale, spiega Bassetti ad ‘Avvenire’, non si schiera né con la maggioranza né con l’opposizione, bensì scende in campo quando si discute su delle leggi che vanno contro il Vangelo. E’ stato il caso della chiusura dei Porti e quello più attuale della possibile legge sull’eutanasia: “La Chiesa italiana dialoga con tutti. Non alza steccati o muri. Certo, non può tacere quando le grida di turno o i provvedimenti adottati contrastano con il Vangelo“.
Il Cardinale si sofferma poi ad analizzare le correnti razziste e antisemite che sembrano in crescita nel nostro Paese e nell’Europa. Sottolineando le parole del Papa a riguardo, ribadisce come il cristiano non può essere antisemita; non può provare in generale odio verso i propri fratelli, siano essi di differente etnia o religione. Quindi torna sul ruolo dei cristiani in politica ed afferma che c’è bisogno di una nuova rappresentanza in parlamento: “L’Italia ha più che mai bisogno di laici cattolici che abbiano un’identità salda e chiara; che sappiano dialogare con tutti, che non siano eterodiretti, che siano in grado di costruire reti di impegno”.
D’altronde è l’essenza stessa della politica che indica i cristiani come degli attori protagonisti: “La politica è una missione, non una ricerca di tornaconto, non tentazione del consenso facile. Una tensione verso i poveri, i precari, gli sfruttati, gli emarginati, i delusi, i fragili”. In un contesto come quello attuale segnato dalle divisioni, servono uomini e donne in grado di creare dialogo e collaborazione. Bassetti conclude dicendo infatti: “La nostra società ha un grande bisogno di persone che non scendano a patti con la mondanità; con l’individualismo esasperato, con l’arroganza diffusa e che abbiano come bussole la sobrietà e l’umiltà”.
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Luca Scapatello
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