Può essere battezzato il bambino di persone non sposate?

Può essere battezzato il bambino di persone non sposate?
Battesimo

Può essere battezzato il bambino di persone non sposate? Ecco cosa risponde un sacerdote, padre Francesco, richiamando immediatamente alla responsabilità i genitori, che hanno anche il compito di impegnarsi ad educare la loro prole cristianamente.
Il Diritto Canonico specifica che i genitori devono partecipare al rito del Battesimo, se, e solo se, vivono la vita coniugale con spirito cristiano.
E’ compito proprio dei genitori, inoltre, fare la richiesta per il Battesimo del loro bambino, addirittura prima che esso nasca.

Sarà il Parroco ad accogliere la loro richiesta e a provvedere che si preparino, in maniera consona, all’evento.
In tutto questo, è indispensabile accettare l’esplicito compito di cui i genitori devono farsi carico, in merito all’educazione cristiana del loro piccolo.
Se i genitori non si sono sposati davanti all’altare di Dio e se manca, da parte loro, questa disposizione d’animo e questa disponibilità, il Battesimo potrebbe essere addirittura negato.
Leggermente diversa è la condizione di persone che hanno un matrimonio alle spalle, vivono la condizione di separati e, pertanto, decidono di rimettersi in gioco con nuovi partner, diversi dai rispettivi consorti, che presentarono all’altare.

In quel caso, se nasce un figlio dalla nuova unione, sarà arduo compito del parroco valutare le circostanze e decidere di conseguenza, cosa sarà meglio per il futuro e la formazione spirituale del piccolo e se impartire il Sacramento del Battesimo.
Un escamotage valido potrebbe essere, certamente, quello di delegare, l’istruzione cristiana del bambino, al padrino o alla madrina, che, in quanto tali, devono, per forza di cose, soddisfare alcuni presupposi.

Come si può immaginare, oggi giorno, la situazione è resa sempre più problematica, a causa delle tante convivenze e delle separazioni, che pongono, troppe volte, i genitori in condizioni di “poca chiarezza”, agli occhi della chiesa.
Quest’ultima, dunque, si trova costretta a porre delle limitazioni, per all’accesso ai Sacramenti, così importanti per la vita del cristiano maturo e consapevole.

Antonella Sanicanti

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