Lunedì 20 Febbraio
BB. Giacinta e Francesco Marto, veggenti a Fatima (1916/17)
Giacinta Marto nasce l’11 marzo 1910 ad Aljustrel (Fatima, Portogallo) settima ed ultima figlia di Manuel Pedro Marto e di Olimpia di Gesù. Nel 1916, all’età di sei anni, inizia a lavorare come pastorella.
La Chiesa ha meditato molto, prima di elevarla alla gloria degli altari, non perché si avesse qualche dubbio sulla sua vita cristallina, ma perché fior di teologi cercavano di mettersi d’accordo su una questione non di poco conto: se cioè a 10 anni non ancora compiuti le virtù possono essere vissute in grado eroico, come è appunto richiesto ad ogni cristiano che viene proposto alla venerazione dei fedeli come beato o santo. Alla fine ogni dubbio si è sciolto, anche perché il buon Dio ha messo più di una firma (i miracoli, richiesti per portare qualcuno “sugli altari”) sulla santità di questa bambina.
Non dunque per aver avuto sei apparizioni della Madonna, ma perché queste l’hanno aiutata a raggiungere la perfezione cristiana, noi oggi abbiamo la gioia di festeggiare il 20 febbraio Giacinta Marto, una delle tre veggenti di Fatima, che San Giovanni Paolo II(Karol Józef Wojtyła, 1978-2005),il 13 maggio 2000, ha elevato alla gloria degli altari insieme al fratellino Francesco (ricorrenza il 4 aprile).
Tutto inizia un altro 13 maggio di 83 anni prima, nel 1917, quando la Madonna le appare per la prima volta (ha appena 7 anni), mentre è al pascolo con il fratello Francesco e la cuginetta Lucia.
È quest’ultima (morta il 13 febbraio 2005 sulla soglia dei 98 anni) a testimoniare che Giacinta fino a quel giorno è una bambina come tutte le altre: le piace giocare, come a tutti i bambini di quell’età; è un po’ permalosa, fa il broncio per un nonnulla e non si rassegna tanto facilmente a perdere; le piace ballare e basta il suono di un piffero rudimentale per far fremere e roteare il suo piccolo corpo.
La Madonna irrompe nella sua vita e la cambia radicalmente: medita a lungo sull’eternità dell’inferno e “prende sul serio i sacrifici per la conversione dei peccatori”, si priva anche della merenda per soccorrere i bambini di due famiglie bisognose, si innamora del Papa che vorrebbe tanto incontrare a tu per tu, la sorprendono spesso in preghiera fatta con uno slancio di amore sicuramente superiore alla sua età. Qualsiasi sofferenza, offerta per la conversione dei peccatori, è sempre accompagnata da un amore che si riscontra solo nei più grandi mistici.
Il 23 dicembre 1918, 14 mesi dopo l’ultima apparizione, lei e Francesco vengono colpiti dalla “spagnola”, ma mentre quest’ultimo si spegne in pochi mesi, per Giacinta il calvario è più tormentato perché sopraggiunge una pleurite purulenta, da lei sopportata e offerta “per la conversione dei peccatori e per riparare gli oltraggi che si fanno al cuore immacolato di Maria”.
Un ultimo grande sacrificio le viene chiesto: staccarsi dai suoi e soprattutto dalla cugina Lucia, per un ricovero nell’ospedale D. Estefania a Lisbona.
Si tenta di tutto, anche un intervento chirurgico senza anestesia, per tentare di strapparla dalla morte, ma la Madonna viene serenamente a prenderla il 20 febbraio 1920, come aveva promesso.
Il 12 settembre del 1935 la sua salma fu solennemente traslata, dalla tomba di famiglia del Barone di Alvaiàzere in Vila Nova di Ourèm, al cimitero di Fatima, vicino ai resti mortali del suo fratellino Francesco.
Il 1° maggio del 1951 i resti mortali di Giacinta vennero deposti, in forma molto semplice, nella tomba preparata nella Basilica della Cova da Iria, nella cappella laterale, a sinistra dell’altare maggiore.
Francesco Marto nasce l’11 Giugno 1908, ad Aljustrel, e fu battezzato il 20 Giugno.
Fratello di Giacinta Marto (1910-1920) e cugino di Lucia de Jesus (1907-2005), i tre pastorelli a cui apparve un Angelo, nella Primavera, Estate e Autunno del 1916, alla “Loca do Cabeço”, e la Madonna del Rosario, il 13 Maggio, Giugno, Luglio, Settembre e Ottobre del 1917, alla “Cova da Iria”, e il 19 Agosto 1917, nel luogo dei “Valinhos”.
Si ammalò il 23 Dicembre 1918, a causa dell’influenza pneumonica, e morì il 4 Aprile 1919, dopo essersi confessato e aver ricevuto l’Eucarestia. Fu sepolto nel cimitero parrocchiale di Fatima il 5 Aprile.
Il parroco, in allegato al processo parrocchiale, istruito per incarico dell’Arcivescovo di Mitilene nell’Ottobre del 1917 e inviato al Patriarcato di Lisbona il 28 Aprile 1919, scrisse in data 18 Aprile: «Francesco – veggente – morì alle ore 10 di sera il 4 Aprile del mese corrente, colpito dalla polmonite e costretto all’infermità per cinque mesi, avendo ricevuto i sacramenti con grande lucidità e pietà. Confermò, inoltre, di aver visto una Signora alla “Cova d’Iria” e ai “Valinhos”».
I suoi resti mortali furono esumati dalla tomba dove si trovavano, il 17 Febbraio 1952 e traslati il 13 Marzo dello stesso anno nella Basilica di Fatima e dove si trovano sepolti nel lato destro del transetto.
Il suo processo di beatificazione ebbe inizio il 30 Aprile dello stesso anno 1952, insieme a quello di sua sorella Giacinta. Fu però inviato alla Congregazione per la Causa dei Santi soltanto il 3 Agosto 1979 e fu aperto il 20 Dicembre di quell’anno. Nell’aprile del 1981, fu dato parere positivo circa la possibilità che dei bambini potessero praticare virtù eroiche e perciò essere beatificati e canonizzati bambini non martiri.
Il decreto sulle virtù eroiche dei due pastorelli fu firmato da San Giovanni Paolo II il 13 Maggio 1989, concedendo loro il titolo di venerabili.
Il 28 Giugno 1999, fu promulgato, alla presenza del Papa, il decreto della Congregazione per la Causa dei Santi sul miracolo attribuito a Francesco e Giacinta, a favore di Maria Emilia Santos.
San Giovanni Paolo II, il 13 Maggio 2000, a Fatima, beatificò i pastorelli Francesco e Giacinta Marto, fissando il 20 Febbraio (giorno della morte di Giacinta) la loro festa.