La bellissima e iconica figura della Beata Vergine di Loreto ha una storia antichissima, risalente almeno al XIV secolo. Tuttavia, la statua venerata oggi non è esattamente la stessa delle origini.
La millenaria storia della Beata Vergine Maria di Loreto, conosciuta come “Lauretana” è documentata da migliaia di fonti, scritte e non. Tali fonti ci offrono importanti notizie anche in merito alla cosiddetta Santa Casa, il Santuario trasportato dagli Angeli. Infatti, cnoto, la dimora di Maria Vergine fu miracolosamente trasportata dagli angeli fino alla città di Loreto, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294. Ivi, sorse il Santuario mariano di Loreto, dove, inizialmente, non era venerata una Statua, ma un’icona dipinta su tavola.
Nel corso del XVI secolo, l’iconica e classica immagine della Vergine Lauretana (frutto del lavoro di San Luca Evangelista) fu sostituita da una statua lignea. Per l’esattezza, la nuova statua che sostituì l’icona dipinta dall’Evangelista era di abete rosso. La statua fu depredata dalle truppe napoleoniche, nel 1797, per poi tornare in Italia a seguito del trattato di Tolentino. La statua fece il suo ritorno a Loreto nel dicembre del 1801.
Quella che vediamo e veneriamo oggi non è tuttavia la statua delle origini. Nel 1921, un tragico incendio divampò nella Santa Casa, incenerendo completamente la statua della Madonna Nera di Loreto. Intervenne immediatamente il Pontefice Pio XI, il quale ordinò di costruirne subito una nuova. Un particolare è da tenere in considerazione: la tipica tinta scura del volto mariano è stata volutamente mantenuta, se non accentuata. La nuova statua raffigura in modo analogo il volto scuro di Maria Vergine.
Nel corso del XIX secolo, lo scultore italiano Enrico Quattrini si occupò della costruzione della nuova statua. In collaborazione con Leopoldo Celani, che dipinse la statua, lo scultore prese in mano il delicato incarico. Si decise in quell’occasione di utilizzare un legno diverso (la prima era in abete rosso) e si optò per il legno di un cedro del Libano proveniente dai Giardini Vaticani.
La nuova statua fu dapprima incoronata dal Pontefice a San Pietro, per poi essere trasportata solennemente a Loreto. La statua presenta una tinta prevalentemente nera, che mantiene fede all’iconico “nigra sum”, del Cantico dei Cantici, che recita così: “Nera sono, ma bella”, espressione che molti studiosi interpretano come riferito a Maria Vergine.
Vergine Lauretana, nel salutarti con filiale devozione, amo ripetere le parole dell’Arcangelo Gabriele ed anche le tue: “Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con Te” – “Grandi cose ha compiuto in me l’Onnipotente”. Vergine Lauretana, la tua Casa è dimora di Luce e di Carità, ottieni per me la Luce vera e la Carità piena. Ottieni che la pace pervada il mio spirito talora inquieto e timoroso, che l’amore riempia la mia vita e s’irradi tutt’intorno. Prolunga, o Maria, questo momento di serena gioia, difendimi nelle tentazioni e in ogni altra difficile prova. Con la tua materna protezione Ti prego di farmi giungere alla Casa del Padre dove Tu siedi Regina. Amen.
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Fabio Amicosante
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