Dopo l’approvazione da parte di Papa Francesco, arriva anche la data della celebrazione per la Beatificazione del “giudice ragazzino”.
Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990, sarà proclamato Beato il prossimo 9 maggio, con una celebrazione Eucaristica ad Agrigento. Un giorno particolare quello che è stato scelto, poiché coincide con la visita alla città da parte di un Pontefice.
Lo scorso 21 dicembre, il Cardinal Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, aveva presentato a Papa Francesco tutta la documentazione riguardante la possibile beatificazione del giudice Rosario Livatino. E, in breve tempo, il Pontefice aveva riconosciuto in lui quelle virtù eroiche che gli permetteranno di salire agli onori degli altari.
Il prossimo 9 maggio, infatti, sarà proprio il Cardinal Semeraro a proclamarlo Beato nella città di Agrigento. Un momento di grande grazia non solo per la Sicilia, ma per l’Italia intera. Era il 17 giugno del 2014, quando il Santo Padre definì il giudice Livatino “un testimone esemplare, giudice leale alle istituzioni, aperto al dialogo, fermo e coraggioso nel difendere la giustizia e la dignità della persona umana”, durante un’udienza generale.
9 maggio: un giorno particolare per Agrigento. Fu proprio nel 1993 che Papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita pastorale in Sicilia, nell’omelia durante la Messa nella Valle dei Templi, pronunciò dure parole contro la mafia che, in pochi anni, aveva compiuto stragi inumane, come quella contro il giudice Livatino, ma anche contro Falcone e Borsellino: “Questi che portano sulle loro coscienze tante vittime umane, devono capire, devono capire che non si permette uccidere innocenti! Dio ha detto una volta: “Non uccidere”: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio!”.
Ma la mafia non sa cosa sia il giudizio di Dio e quel 21 settembre 1990 non esitò ad uccidere il giovane giudice che, come tutti i giorni, senza scorta, si recava con la sua utilitaria a lavoro, al tribunale di Agrigento.
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“Un esempio non soltanto per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto. Per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni” – ha spiegato Papa Francesco.
Un processo diocesano per la beatificazione iniziato proprio nel 1993 e che, ora, si conclude. Il 9 maggio Livatino salirà agli onori degli altari, fra la gioia, la preghiera e la speranza di tutti coloro che hanno conosciuto e non solo.
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ROSALIA GIGLIANO
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