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Beato Bartolo Longo: il fautore del Santuario di Pompei

La storia di Bartolo Longo (si celebra il 5 Ottobre) è quella di una conversione che chiama altre conversioni. 

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Lui proveniva da Latiano (Brindisi) ed era arrivato, a Napoli e dintorni, per studiare legge, grazie al consiglio del secondo marito della madre.
Inizialmente, si dedicò solo allo svago, a feste ed avventure amorose, fino ad incontrare coloro che praticavano lo spiritismo. Cominciò, dunque, a cercare delle risposte, evocando i defunti.

La sua vita iniziò un’inversione totale di marcia quando si confidò con il Domenicano padre Alberto Radente che, insieme ad altri, lo dissuase dal praticare l’esoterismo.
In quel periodo, incontrò anche Caterina Volpicelli (oggi Santa), una nobildonna che amava esser modesta e, nella sua casa, riuniva delle persone, per diffondere la devozione al Sacro Cuore di Gesù e pregare.

Il gruppo pregò anche per la conversione di Bartolo Longo, che non tardò ad arrivare. Lui abbandonò le pratiche esoteriche e, pian piano, risanò la sua fede in Cristo. Si riavvicinò all’Eucarestia e cercò di comprendere cosa fare della sua vita.
Entrò nel Terzo Ordine di San Domenico, col nome di Fra’ Rosario, ed iniziò ad occuparsi dell’amministrazione di alcune terre, nella Valle di Pompei, come le aveva chiesto Caterina Volpicelli, che ne era proprietaria.
Li, Bartolo Longo, trovò un villaggio devastato dalla povertà e dalla poca istruzione, ma anche la missione della sua vita.

La Valle di Pompei: la missione del Beato Bartolo Longo

Voleva aiutare quelle persone e non si dava pace, perché non comprendeva come fare. Poi, un giorno, gli sembrò di sentire queste parole: “Se cerchi salvezza, propaga il Rosario. È promessa di Maria. Chi propaga il Rosario è salvo!”.
Allora, Bartolo Longo urlò al cielo: “Se è vero che tu hai promesso a San Domenico che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò perché non uscirò da questa terra di Pompei senza aver qui propagato il tuo Rosario!”.

Il 13 Novembre del 1875, ebbe un’idea che cambiò le sue sorti e le nostre, in quanto a spiritualità mariana. “Cominciai a pensare e discorrere meco stesso, a chi rivolgermi per acquistare il quadro che mi bisognava. E ricordai che, passando per Via Toledo, presso la piazza dello Spirito Santo, avevo spesse volte gettato lo sguardo dentro la bottega nella quale erano esposti vari quadri e ritratti ad olio e tra gli altri mi pareva d’aver veduto una Vergine del Rosario”.

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Beato Bartolo Longo: quel quadro in pessime condizioni

A Napoli, effettivamente trovò quello che cercava: un quadro, ma molto mal ridotto, che trasportò in fretta a Pompei, su un carro di letame.
“Or chi avrebbe creduto possibile che quella vecchia tela, pagata poco più di tre lire, e che faceva allora il suo ingresso in Pompei sopra un carro di letame, era nei disegni della Provvidenza ordinata ad istrumento di salvezza di innumerevoli anime? (…) E poco appresso sarebbe sollevata sopra un ricchissimo trono in un tempio monumentale eretto apposta per essa? E che avrebbe chiamato ai suoi piedi non solo i poveri contadini di Pompei a recitare il Rosario, ma una folla di adoratori e di pellegrini di tutte le nazioni, divenendo ad un ora centro di religione, di civiltà, di gloria?”.

Il Santo Rosario: da Pompei al resto del mondo

La gente cominciò ad accorrere, più numerosa di quanto Bartolo Longo avesse potuto immaginare, per pregare insieme agli altri, davanti a quella immagine. Si costruì una Chiesa più grande. Poi, il 9 Maggio del 1876, iniziò la costruzione del “Nuovo Tempio”, che terminò nel 1887.
La tela, restaurata e modificata più volte nel corso degli anni, come il Santuario che la ospita, è alta 120 cm e larga 100. Mostra al centro la Madonna col Bambino in braccio; ai lati San Domenico (a cui il Bambinello porge la Corona del Rosario) e Santa Caterina da Siena (che riceve la Corona del Rosario dalle mani della Vergine).

Come sappiamo, quel quadro, a cui si attribuiscono diversi miracoli, è richiamo per i credenti di ogni parte del mondo. A ricordo di quel piccolo gruppo che recitava il Rosario durante la missione del 1875, oggi il Santuario ospita numerosi pellegrini che pregano continuamente, interscambiandosi in una processione di andirivieni infinita, e celebrano, in particolare, la Supplica scritta dal Beato Bartolo Longo due volte all’anno: l’8 Maggio, giorno in cui, nel 1876, venne posta la prima pietra del Santuario di Pompei, e la prima domenica di Ottobre, sempre a mezzogiorno. Il 13 Novembre, poi, si commemora l’arrivo del quadro a Pompei, sul carro di letame.

 

Antonella Sanicanti

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