Il Beato Nicola da Gesturi fu un grande esempio di umiltà e abnegazione: aiutò sempre i più poveri, anche nelle tragedie, e lo fece sempre nel totale silenzio.
Fra’ Nicola, al secolo Giovanni Medda, trascorse tutta la sua vita tra il paese natale di Gesturi, da cui prende il suo nome e che si trova nell’arcidiocesi di Oristano, e il convento di Cagliari. Nacque il 5 agosto 1882 a Gesturi ed era sesto dei sette figli, di famiglia di umili condizioni sociali ma onesta e religiosa.
La sua vocazione adulta e la vita in totale umiltà
La sua vocazione potrebbe essere definita, secondo i parametri assunti al giorno d’oggi, una vocazione di tipo adulto. Rimase infatti orfano in età molto giovane e visse sempre in maniera molto umile, portando avanti il suo lavoro da contadino. Dal giorno in cui ricevette la Prima Comunione, nel 1896, visse sempre rivolto verso la virtù e la santificazione.
Non accettò ricompensa in denaro per il suo lavoro, svolto dal cognato, e si accontentava di poco vitto e di un alloggio molto umile. Viveva infatti in costante mortificazione, e fu questo che lo stimolò ad intraprendere la vita sacerdotale. Prima, però trascorsero molti anni di lavoro e di lavorando, mentre la vocazione cresceva sempre più forte.
Entrò nel convento dei cappuccini in età matura
A 29 anni, un’età quindi matura, entrò nel convento cappuccino di S. Antonio a Cagliari, come Terziario oblato, e dopo appena due anni vestì l’abito cappuccino prendendo il nome di fra’ Nicola. L’attrazione per una vita interamente donata al Signore ebbe quindi il sopravvento e lo portò a bussare alla porta dei Cappuccini. Svolse così per ben 34 anni l’umile incarico di questuante.
La sua attività non ebbe alcun risalto esteriore, ma aiutò spiritualmente un gran numero di persone, grazie anche al suo esempio di virtù e di bontà incoraggiò, con cui indirizzò molti alla carità verso i poveri. Il suo compito lo svolse sempre con grande tenacia e pazienza, percorse grandi distanze a piedi nonostante ogni intemperie e chiese sempre la carità in nome di San Francesco, utilizzando le offerte per i bisogni del convento e per la carità francescana.
Dietro quel silenzioso frate c’era una persona di grande valore
I cagliaritani compresero ben presto che dietro quel silenzioso frate c’era una persona di grande valore e presto le offerte gli vennero date in maniera spontanea. Mentre gli anni passavano, quindi, la sua figura divenne sempre più popolare per Cagliari e paesi vicini. Molti gli domandavano consigli, preghiere, conforto e lo invitavano in casa o negli ospedali. Presto però cominciarono anche ad arrivare guarigioni improvvise, la sua fama aumentò costantemente.
Per molti, la sua presenza era ormai diventata indispensabile. La sua attività verso i poveri era costante, che spesso andava a visitare anche nelle loro abitazioni purtroppo misere. Mentre durante la Seconda Guerra Mondiale le bombe cadevano sulla città di Cagliari, tutti si allontanarono, compresi i frati del convento, ad eccezione del Superiore e di frate Nicola. Ma non si fermò lì, perché dopo ogni bombardamento accorreva sui luoghi disastrati per portare aiuto ai feriti, consolare i danneggiati, seppellire i morti.
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Tutto nel più profondo e costante silenzio, che divenne una delle sue caratteristiche più proprie. Un silenzio che interrompeva soltanto per ricordare la volontà di Dio.
Giovanni Bernardi