Talentuosa e giovane direttrice di orchestra italiana, suo malgrado, al centro di uno spiacevole episodio avvenuto all’apertura del concerto di Capodanno a Nizza.
Ma, accanto a tutto ciò, c’è qualcosa altro: la fede e la Chiesa occupano un posto importante della sua vita, tanto che lei stessa, paragona la Chiesa ad un “direttore d’orchestra”.
Stiamo parlando di Beatrice Venezi che, proprio in questi giorni, è tornata alla ribalta, anche se per una situazione spiacevole.
Una donna di musica ma anche di fede
Abbiamo imparato a conoscerla perché è riuscita a sdoganare quello che, ancora una volta, sembrava essere un trono prettamente maschile, quello della direzione di un’orchestra. Ed invece no. Lei, con i suoi abiti lunghi, ha deciso di abbattere questo muro e di salire lì, con la sua bacchetta…perché sì, anche le donne sono capaci e possono dirigere un’orchestra.
Beatrice Venezi è una talentuosa direttrice d’orchestra anche se, come lei stessa puntualizza, preferisce esser chiamata “direttore”. Durante una sua intervista al periodico “Credere”, la stessa Beatrice ha raccontato un po’ di sé, parlando non solo del suo lavoro, ma anche e soprattutto del suo rapporto con la fede e della sua voglia e volontà di far sì che le donne non siano schiacciate dalla presenza dell’uomo, ma siano valorizzate appieno, e in ogni campo, e possano far fiorire il loro genio femminile.
Lei, che non rinuncia alla sua femminilità nemmeno quando fa il suo lavoro e, infatti, sceglie sempre l’abito lungo (in particolare di colore rosso) quando dirige la sua orchestra. Beatrice è diplomata in Pianoforte, Composizione e Direzione d’orchestra e ha debuttato a soli 22 anni nel suo lavoro, arrivando a dirigere anche la Japan Virtuoso Symphony Orchestra alla Suntory Hall di Tokyo.
Una donna energica e che sa ciò che vuole dalla vita: “Voglio che l’orchestra mi percepisca come donna sin dal momento in cui entro dalla porta e mi dirigo verso il palco” – ha affermato nella sua intervista.
Beatrice Venezi e il suo vivere la fede
Ciò che stupisce è il suo rapporto con Dio e la concezione che ha della Chiesa: “A noi giovani sempre in movimento e a volte un po’ smarriti, è necessaria una Chiesa che indichi con sicurezza la via. Senza strada non si arriva a nessuna meta. Gesù dice: “Io sono la via”. Noi dobbiamo riuscire a vedere quella via. E la Chiesa esiste per indicarla, come un direttore d’orchestra” – dichiara – “[…] La Chiesa abbia il coraggio di essere se stessa e di rivolgersi ai giovani, ma anche a tutti gli adulti, con una proposta alta e di qualità, senza mai abbassare il livello della fede fino a banalizzarlo. Le piazze si possono riempire proprio così, alzando il livello della proposta”, continua nell’intervista a “Credere”.
Una convinzione forte quella di Beatrice che afferma, anche, che davanti ad una necessità di rinnovamento e a un mondo così incerto e confuso, i grandi valori universali e quelli del Vangelo ci possono aiutare: “Una donna ha di speciale l’intuito, e la possibilità di dare la vita, che è la novità per eccellenza dell’umano. Ma sono comunque convinta che l’autentica novità, il grande rinnovamento di cui avvertiamo la necessità, in un mondo in cui tutto cambia troppo in fretta, è la capacità di restituire importanza ai valori della tradizione, che non sono più così chiari. Questo vale nell’ambito musicale, civile e anche nella fede” – afferma.
Un rapporto speciale con un Santo
E quando va a Messa? “La verità? Faccio fatica ad essere “ispirata” quando a Messa trovo una musica troppo “leggera”, magari accompagnata da una chitarra. Se invece sento i canti più antichi, come quelli del gregoriano, o un canto accompagnato dall’organo, allora tutto cambia: per anelare a una dimensione che va oltre noi, dobbiamo avvertire che c’è una distinzione tra la vita terrena e la vita spirituale”.
Ma è il suo profondo legame con San Josemaria Escrivà che colpisce più di tutto, conosciuto quando studiava a Milano: “[…] Quando ho bisogno di riflettere, di ritrovarmi, torno a leggere un testo che si intitola proprio Il cammino, di san Josemaría Escrivá de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Parla di carattere e di direzione, di vita interiore e soprannaturale, di fede e anche di allegria. Ci ritrovo le mie radici” – conclude.
Contestata a Capodanno
Di recente, la stessa Venezi è tornata alla ribalta delle cronache per essere stata protagonista di uno spiacevole avvenimento avvenuto all’inizio del concerto di Capodanno a Nizza. Lei era lì per dirigere l’orchestra quando, ad un certo punto, dal pubblico, si sono alzate proteste: “Non vogliamo i fascisti all’opera“, correlato di uno striscione con la scritta suddetta.
La Venezi si è inchinata, verso il pubblico, nonostante l’imbarazzo che si respirava in sala, e ha dato inizio al concerto. Contestazioni dovute al fatto che suo padre, nei primi anni duemila, è stato un dirigente nazionale di Forza Nuova, partito di matrice neofascista.