Cecilia Marogna, la manager che è passata alle cronache dei giornali come “la dama del Cardinale Becciu”, è stata scarcerata.
La donna era infatti stata arrestata a Milano dalla Guardia di finanza dopo che gli inquirenti vaticani avevano firmato il mandato di cattura internazionale. La vicenda della trentanovenne sarda si incrocia con lo scandalo del lussuoso palazzo di Londra acquistato dalla Santa Sede per mano di alcuni intermediari ora indagati per estorsione di denaro, e con le sconvolgenti dimissioni del cardinale Becciu.
Becciu infatti si trova ora al centro di diverse accuse uscite sui giornali, e da parte sua però ha negato tutto e ha anche affermato di essere stato truffato dalla donna. Alcuni giornali riportano che l’ex cardinale Angelo Becciu sarebbe ora indagato, anche se i suoi legali affermano che non sarebbe arrivata ancora nessuna comunicazione dall’autorità giudiziaria.
La Marogna era entrata in contatto con il porporato presentandosi come un’esperta di strategie internazionali. Il cardinale si sarebbe rivolto a lei per affidargli alcuni aspetti di intelligence legati per conto del Vaticano in Africa. La donna infatti risultava titolare di una società di missioni umanitarie con sede in Slovenia. Società che alcuni hanno giudicato essere una società fantasma.
A questa società sarebbero arrivati per mano della Segreteria di Stato della Santa sede ben cinquecento mila euro. Soldi ufficialmente elargiti per sostenere missioni umanitarie in Africa e in Asia. Ma nella pratica utilizzati per comprare beni di lusso che sembra avessero più l’obiettivo di rinnovare il guardaroba della manager. Borse, scarpe, accessori lussuosi.
L’accusa che ha portato la donna in carcere è quella di peculato per distrazione di beni. Mentre invece il cardinale Becciu avrebbe ricevuto l’accusa di non avere vigilato su quei soldi. Al di là della questione tecnica e giudiziaria, però, quello che si registra è un utilizzo fin troppo spregiudicato e libero di finanze che sarebbero invece destinati alla missione cristiana nel mondo, che sia l’assistenza ai poveri e ai deboli che l’annuncio della Parola e l’evangelizzazione dei popoli.
Vicende invece come quella del Palazzo Londinese, purtroppo, scandalizzano gravemente i fedeli. Che in questo modo perdono fiducia in quegli uomini di chiesa che si trovano a gestire, in maniera talvolta opaca e sconsiderata, questi beni. Vedremo come proseguiranno le indagini.
Ma ciò che resta è il bisogno di pregare per la moralità della Chiesa, specialmente in ambito finanziario, affinché la corruzione sia spazzata via per sempre dal Vaticano. Proprio come punta a fare Papa Francesco sin dall’inizio del suo Pontificato.
Giovanni Bernardi
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