La mia stanza è una chiesa,
il letto mio un altare,
io una candela accesa
che si sta a consumare.
Si consuma, ma ignora
Quanto ancora le resta:
saran due, sarà un’ora?
Essa scuote la testa,
e batte celermente
in quella oscurità
le ciglia sonnolente,
come a dir: Chi lo sa?
Poi si raddrizza e tace,
ed arde senza pianto;
è intenta in quella pace
ad ardere soltanto.
Nell’ombra di una chiesa,
sopra un modesto altare,
c’è una candela accesa
che si sta a consumare.
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