Non ha potuto trattenere le lacrime monsignor Georg Gänswein, di fronte a quello che gli ha confidato il Papa emerito. Vivere accanto a Joseph Ratzinger, anche nella vecchiaia, è un’esperienza straordinaria.
È ormai vicino al secolo di vita, non è più in grado di camminare e fa ormai fatica anche a parlare. Le sue parole, però, sanno ancora essere incisive e sorprendenti. Ancora una volta, a 95 anni, Benedetto XVI ha fatto parlare di sé.
La lunga strada per il Paradiso
Non è un tipo dalla commozione facile, monsignor Georg Gänswein, ma stavolta non ha potuto trattenere le sue lacrime. È stato lo storico segretario di Joseph Ratzinger a tirare fuori tutta la sua incontenibile emozione, raccontando un piccolo ma significativo aneddoto della sua vita accanto al Papa emerito.
Pochi anni fa, Benedetto XVI, già dimissionario, ha confidato a monsignor Gänswein che “non avrei mai creduto che l’ultimo tratto di strada che mi avrebbe portato dal monastero Mater Ecclesiae [sua attuale residenza, ndr] alle porte del Paradiso con San Pietro sarebbe stato così lungo”.
L’episodio è stato riferito da Gänswein in occasione delle celebrazioni per il 95° compleanno di Ratzinger, organizzate dalla Fondazione Joseph Ratzinger/Papa Benedetto XVI presso il Palazzo di Nymphenburg a Monaco di Baviera.
Mente lucida e sguardo sereno, nonostante tutto
La confidenza del papa emerito è stata fatta al suo segretario personale, mentre si parlava del “fardello e delle fatiche della vecchiaia e delle critiche alla sua persona e alla sua opera, che si ripetevano sempre più”.
“Benedetto ha risposto alle domande e alle sfide importanti del nostro tempo con franchezza e convinzione e sempre alla luce dell’Incarnazione”, ha sottolineato Gänswein, aggiungendo che “il Papa emerito è un uomo molto anziano, fisicamente fragile” ma “grazie a Dio, con una mente e uno sguardo lucidi”.
La sua voce, ha proseguito il presule, “diventa sempre più bassa e incomprensibile” e ormai “gli ultimi anni hanno indebolito le sue forze”. Ciononostante, “ha conservato l’umile serenità del suo cuore”.
Monsignor Gänswein ha poi affermato che l’umorismo di Benedetto XVI “continua a risplendere” e che la “mitezza” continua ad essere “un segno distintivo della sua personalità”.
Quando gli è stato riferito della cerimonia a Monaco in suo onore, Ratzinger si è mostrato “felice come un bambino” e ha chiesto al suo segretario di “mandare calorose benedizioni a tutti voi”, ha quindi concluso monsignor Gänswein.