Sono passati 4 anni da quando il Papa Emerito Benedetto XVI ha abdicato in favore dell’attuale pontefice Papa Francesco, da quel momento non è passato giorno senza che un gruppo di tradizionalisti cattolici diffondesse in giro rumor, o meglio maldicenze, sul suo pontificato indicandolo come portavoce del secolarismo e della sinistra progressista, ma anche come un fantoccio senza la benché minima preparazione evangelica.
Negli ultimi mesi le voci si sono infittite puntando sulla presunta ingerenza degli Stati Uniti sull’elezione di Bergoglio. L’accusa è stata mossa dal direttore della rivista ‘The Remnant’, il quale invitava il neo eletto Presidente Trump a verificare il ruolo della precedente presidenza sull’elezione dell’ultimo Papa. Tutte queste voci sono stata “Trascurate” dal Vaticano e dai protagonisti della vicenda, almeno finché a suggerire che ci fosse qualcosa di vero non è stato il Cardinale Negri, che in un quotidiano online locale ‘Rimini 2.0’ ha suggerito che Benedetto XVI è stato costretto ad abdicare:
“Ho poca conoscenza dei fatti della Curia romana, ma sono certo che un giorno emergeranno gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano. Benedetto XVI ha subito pressioni enormi. Non è un caso che in America, anche sulla base di ciò che è stato pubblicato da Wikileaks, alcuni gruppi di cattolici abbiano chiesto al presidente Trump di aprire una commissione d’inchiesta per indagare se l’amministrazione di Barack Obama abbia esercitato pressioni su Benedetto. Resta per ora un mistero gravissimo, ma sono certo che le responsabilità verranno fuori. Si avvicina la mia personale “fine del mondo” e la prima domanda che rivolgerò a San Pietro sarà proprio su questa vicenda”.
Quello che il sedicente amico di Benedetto XVI non sa è che il “Gruppo cattolico” a cui fa riferimento è contrario al cattolicesimo americano, si è schierato contro il Concilio Vaticano II ed i suoi leader sono considerati eretici nonché scomunicati nel 2000. Sotto questa luce le dichiarazioni del direttore del ‘The Remnant’ assumono tutt’altro significato perdendo totalmente attendibilità.
Se questo non bastasse ad etichettare le voci come vano tentativo di complottismo, basta leggere le parole di Benedetto XVI riguardo il presunto complotto e le pressioni subite per prendere la decisione controversa di abdicare: “Sono tutte assurdità. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non l’avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione. Sono convinto che non si sia trattato di una fuga, e sicuramente non di una rinuncia dovuta a pressioni esterne, che non esistevano”.
Ma se il diretto interessato risponde in questo modo alle pesanti ed offensive accuse per quale motivo la verità professata dal Papa Emerito viene seppellita da tali assurdità? In parte si tratta della natura umana che preferisce credere ad ipotesi assurde piuttosto che al semplice svolgimento dei fatti, ma da considerare c’è anche la strumentalizzazione mediatica di alcune testate e giornalisti interessati a gettare fango sull’attuale papato e sulla curia in generale.
Per accorgersene basta leggere i commenti di Antonio Socci su Padre Lombardi: questo ha difeso Bedetto XVI e la sua scelta libera in un intervista dicendo: “Mons. Negri riconosce di conoscere poco i fatti, il che in parte permette di relativizzare le sue affermazioni, che tuttavia ci vengono presentate come una “certezza”. Io ho sempre pensato che Benedetto XVI sia un uomo che ha messo la verità al primo posto”, ma lui per alimentare le voci di complotto lo ha definito un uomo di Bergoglio, quindi interessato a difenderlo, dimenticandosi che Monsignor Lombardi fu scelto proprio da Ratzinger.
Cosa aggiungere a tale evidenza dei fatti se non che è evidente che i contestatori di Papa Francesco puntano anche su alcune testate “Amiche” per diffondere le loro illazioni. Tutto questo deve finire è offensivo sia per persone che rappresentano Cristo in terra sia per i fedeli che devono lottare ogni giorno con un ingerenza pressante e scorretta dei contestatori.