La nuova biografia-intervista di Benedetto XVI, recentemente uscita in Germania, attacca duramente tutti quelli che lo vogliono “mettere a tacere”.
Si chiama “Ein Leben” il nuovo libro-intervista del Pontefice emerito Benedetto XVI, a cura del giornalista e amico Peter Seewald. Nella nuova biografia, sono diversi i nodi che Benedetto XVI ha voluto sciogliere. Nello specifico, come riporta La Stampa, tra le tematiche più importanti toccate dal Pontefice emerito c’è il rapporto di amicizia con il Pontefice Francesco. Già qui, come si evince dalle dichiarazioni di Ratzinger, c’è la distinzione, per l’appunto, tra Pontefice e Pontefice emerito, forse sfuggita a qualcuno. “Non ci sono due Pontefici”, ha infatti sostenuto Ratzinger. L’accusa è poi rivolta a tutti coloro che, in qualche modo, lo vogliono “silenziare”.
Come leggiamo dalla fonte, il Pontefice emerito ha voluto ribadire che il rapporto di amicizia con Jorge Mario Bergoglio non solo si è mantenuto negli anni, ma è anche cresciuto. Benedetto XVI sostiene infatti che sta portando avanti il complesso e inedito ruolo di Pontefice emerito (vogliamo ricordare che nel corso della storia sono stati rarissimi i casi di abdicazione: i più recenti, prima di Benedetto XVI, risalivano al Medioevo) proprio grazie all’attenzione “calorosa” dell’amico Bergoglio.
Non possono, dunque, esserci due Papi: la figura del Pontefice emerito, proprio da un punto di vista “giuridico-spirituale” non può prevedere la coesistenza di due Pontefici. La figura del Papa emerito, tiene a sottolineare Ratzinger, è come quella di un Vescovo in pensione. Questo è un passaggio che deve essere chiaro a tutti. Lo ribadisce più volte Benedetto XVI, le cui parole sono riportate da La Stampa: “Una sede episcopale può avere un solo titolare”.
Nel corso della sua intervista biografica, in uscita, al di fuori della Germania, a partire dal prossimo autunno, il Papa emerito ha toccato una tematica molto complessa, ma che necessita di una messa in luce. Benedetto XVI si riferisce, in questo senso, al “sospetto”, sollevato da qualcuno, che egli stesso si “immischi in pubblici dibattiti”. Questa distorsione della realtà, sostiene Ratzinger, puntando dunque il dito verso tutti coloro che in qualche modo lo vogliono “mettere a tacere”, è frutto di una “propaganda psicologica”. Dice infatti il Pontefice emerito: “Non ho intenzione di analizzare i motivi per cui vogliono mettere a tacere la mia voce”, facendo riferimento anche a una serie di critiche a lui rivolte dopo la pubblicazione di un suo saggio riguardante il rapporto con l’ebraismo.
Fabio Amicosante
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