Benedetto XVI, Papa emerito sta vivendo questo duro tempo di pandemia all’interno del monastero Mater Ecclesiae.
Questo appena trascorso è stato il primo Natale senza il fratello Georg. Tuttavia, la presenza del fratello scomparso si è fatta molto sentire. Lo ha spiegato l’arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare del Papa emerito, ai media vaticani. Da poco i giornali hanno raccontato di come, insieme anche a Papa Francesco, si sia sottoposto al vaccino.
Una mancanza che è una ferita, in cui il Signore porta consolazione
Tuttavia in queste settimane Ratzinger ha vissuto anche la separazione da suo fratello Georg, scomparso di recente. “Abbiamo ascoltato più volte i CD, non soltanto l’Oratorio di Natale di Bach, ma anche quelli dei concerti con i canti natalizi eseguiti dai Regensburger Domspatzen, il coro che Georg Ratzinger dirigeva”, ha spiegato Genswein.
“Questa mancanza per Benedetto è una ferita, che ha provocato dolore durante queste feste, però mi ha detto anche di aver provato la consolazione del Signore, nella certezza che il fratello ora vive nel Suo abbraccio”, ha spiegato il segretario del Papa emerito.
Lo stato di salute del Papa emerito e la sua routine giornaliera
Il religioso ha spiegato che l’organizzazione quotidiana delle giornate del Papa “non è cambiata di molto, il ritmo delle giornate è rimasto lo stesso, anche se si sono molto ridotte le visite”.
In particolare, in questi giorni il Papa emerito continua anche a seguire “le notizie che ci arrivano attraverso la televisione e condivide la nostra preoccupazione per la pandemia, per quanto accade nel mondo, per le tante persone che perdono la vita a causa del virus. Ci sono state persone da lui conosciute che sono morte a causa del Covid-19”.
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Il Papa emerito è fragile ma lucidissimo
Genswein ha anche spiegato, come diverse altre volte in passato, che il Pontefice emerito “è fisicamente fragile ma lucidissimo”. “Dal punto di vista fisico, è molto fragile e può camminare un po’ soltanto con il deambulatore. Anche la sua voce è flebile. Sono aumentati i tempi dedicati al riposo, ma continuiamo ad uscire ogni pomeriggio, nonostante il freddo, nei giardini vaticani. Ogni giorno io celebro la Messa e lui concelebra rimanendo seduto.
Per la preghiera quotidiana gli abbiamo preparato dei testi ingranditi perché possa seguire meglio la Liturgia delle Ore, e continuiamo a prendere i pasti tutti insieme come abbiamo sempre fatto”.
Giovanni Bernardi
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