La benedizione del Rosario ha una sua funzione specifica, ci ricorda che la nostra fede è derivata da Dio.
Osservare alcune delle pratiche cristiane e alcune devozioni potrebbe far sorgere in una persona priva della fede alcune domande.
Saprete bene che il cristiano, ad esempio, è devoto alla Croce (specialmente in periodo pasquale) e che allo stesso modo è devoto alle statue, ai quadri, agli effetti personali o alle reliquie fossili. Se per quanto riguarda la devozione alla Croce, simbolo del sacrificio di Gesù Cristo per l’umanità, è razionalmente comprensibile, quella per scapolari, rosari e candele appartenute a questo o quel Santo lo è di meno.
Per la Chiesa le reliquie dei Santi, così come gli oggetti benedetti hanno una funzione di contatto con Dio, ma in effetti se si pensa al fenomeno dal punto di vista puramente razionale, l’affezione ad un suppellettile “porta fortuna” non è differente alla devozione ad uno scapolare appartenuto a Don Bosco. Viene da chiedersi quindi se tale attaccamento a reliquie e oggetti benedetti non sia una pratica pagana all’interno della religione, può un Rosario benedetto avere più potere di uno non benedetto? Se a benedirlo è il papa o un sacerdote di una parrocchia di un paesino sperduto del Burundi l’effetto è differente?
Proviamo a ragionare sul quesito da un punto di vista religioso e partiamo nel nostro ragionamento con la preghiera. Pregare ci avvicina a Dio ed è un momento intenso della giornata che potrebbe divenire ancora migliore se questa preghiera è fatta in compagnia di un amico. Pensate adesso di pregare al fianco del vostro sacerdote o addirittura del Santo Padre, sarebbe un’occasione meravigliosa in cui le vostre preghiere sarebbero congiunte. Chiaramente non può accadere tutti i giorni di avere la possibilità di pregare con papa Francesco, ma c’è un modo per far sì che il suo pensiero sia legato a voi: fare benedire una croce o un Rosario.
Una volta che questo è benedetto, infatti, è intimamente legato al pastore che ha compiuto il sacramentale ed allo stesso tempo alla Chiesa (di cui la parrocchia fa parte) e a Dio (di cui la Chiesa è la casa in terra). Questo ovviamente non significa che la benedizione rende l’oggetto “magico” e che con questa assuma un potere speciale. La grazia divina, infatti, giunge attraverso la volontà del Signore che decide di volta in volta se conferirla o meno in base al suo disegno e alle nostre intenzioni. Insomma la benedizione del Rosario è un modo per ricordarci che la nostra fede è intimamente legata alla Chiesa e a Dio.
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Luca Scapatello
Fonte: Aleteia
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