Padre Amorth ci spiega qual’è il giusto atteggiamento e come comportarsi da cristiani nei confronti di una maledizione.
Padre Gabriele Amorth, dopo un aver seguito la scuola di padre Candido Amantini, fu nominato esorcista nella diocesi di Roma nel 1986.
Nel suo lungo esercizio ha praticato oltre 70,000 esorcismi ed ha avuto modo di vivere esperienze con il maligno di ogni tipo. Sono tanti i suoi racconti volti a farci comprendere come il male sappia raggirarci e indurci a cadere in tentazione.
Don Gabriele era solito ricordare: Gesù ci ha detto: “Benedite coloro che vi maledicono” (Lc 6,28). Chi si chiude al dono di Cristo si maledice da solo, perché si autoesclude dalla benedizione: “Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno”. (Gv. 12,47-48)
“Padre Amorth, quella Maga ce l’ha con me”
Ecco uno dei suoi aneddoti sul tanto sentito problema delle maledizioni che alcune persone si sono sentite “tirate” addosso. “Forse ve l’ho già detto un’altra volta – inizia l’esorcista – a Roma c’era una donna che abitava al secondo piano e, al di là della strada, una strada stretta, al secondo piano, quindi allo stesso piano, ci abitava una maga con tanto di cartello alla porta: MAGA. Ogni tanto questa donna si accorgeva che affacciandosi alla finestra, la maga faceva degli strani segni verso di lei e, dopo questi segni, le capitavano sempre delle sfortune, delle sventure”.
La signora si rivolse a padre Amorth perché non sapeva come liberarsi di questa continua iattura. “E io – prosegue il sacerdote – gli ho insegnato: sai cosa devi fare? Appena ti accorgi che la maga fa dei segni verso di te, tu con i vetri chiusi in maniera che lei non veda quello che fai, mandale delle benedizioni chiedendo con fede al Signore di benedirla”. Nonostante la perplessità la donna obbedì alle parole pronunciate dal sacerdote e così dopo di allora, non ha più avuto alcun incidente.
Padre Amorth: le Benedizioni annullano le maledizioni
Questo piccolo aneddoto ci insegna come il bene sia più forte del male e come all’odio, un cristiano, debba sempre rispondere con l’amore. “Perciò – dice padre Amorth – benediciamo in cuor nostro se qualcuno ci ha maledetto. I genitori possono benedire i loro figli. Penso che ognuno di noi possa benedire una persona dicendo: ti benedica il Signore nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Questo lo si può sempre fare”.
Invocare la benedizione di Dio è il compito di ogni cristiano perché Gesù ha raccomandato molto di benedire anche i propri nemici. Ricordiamoci il precetto “benedite e non maledite coloro che vi perseguitano affinché siate figli, veri figli del vostro Padre Celeste”. Noi non solo possiamo, ma dobbiamo benedire ogni creatura con rendimento di grazie e in ogni situazione della vita anche se avversa. Non possiamo però benedire con consacrazione le cose o le persone che servono o serviranno in modo permanete al culto divino o alla liturgia. Solo i presbiteri e diaconi possono farlo.
Chi o cosa possiamo benedire?
Le benedizioni possono essere fatte sia su di sé che su gli altri, anzi per sofferenze dovute ad azioni esterne è bellissimo e porta tanto giovamento a se stessi il benedire chi ci è stato causa di sofferenze fisiche o morali. Vi invitiamo a chiedere queste benedizioni su di voi o mandarle sugli altri assieme ad una grande gratitudine a Dio.
Egli infatti per la passione terribile di Suo Figlio Gesù, totalmente innocente, condannato ingiustamente a morte per noi e che ha versato tutto il Suo sangue ora ci permette, come figli e come redenti di essere benedetti e di benedire. Mettersi alla presenza di Dio, chiedere a Gesù che ci conceda di pregare attraverso il Suo Cuore perché la nostra preghiera venga pienamente accettata presso la Divina Misericordia.
Sgomberare il cuore da rancori, odi e qualsiasi sentimento che è in contrasto con il precetto divino dell’amore e se non riusciamo appieno, umiliarsi profondamente chiedendo che Gesù abbia misericordia anche di questo. Egli sa che fummo tratti dal fango e non siamo ancora come Lui merita. Queste bellissime benedizioni possono essere invocate sia su di sè che sugli altri sostituendo il “discenda su di me” con “discenda su di te o su di voi” e si consiglia molto ai genitori sui propri figli e familiari malati e non.
Le preghiera di benedizione che ognuno di noi può fare
Nota: (nelle benedizioni che seguono il segno di croce si fa una sola volta).
1. Mi benedica la potenza del Padre Celeste + la sapienza del Figlio divino + l’amore dello Spirito + Santo. Amen.
2. Mi benedica Gesù crocifisso, per mezzo del suo preziosissimo Sangue. Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
3. Mi benedica Gesù dal tabernacolo, per mezzo dell’amore del suo Cuore divino, Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
4. Mi benedica Maria dal Cielo, Madre celeste e Regina e riempia la mia anima di un più grande amore a Gesù. Nel nome de Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
5. Mi benedica il mio angelo custode, e tutti i santi Angeli vengano in mio aiuto per respingere gli attacchi degli spiriti maligni. Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
6. Mi benedicano i miei Santi patroni, il mio santo patrono di battesimo e tutti i Santi del Cielo. Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
7. Mi benedicano le anime del Purgatorio e quelle dei miei defunti. Che siano i miei intercessori presso il trono di Dio affinché io possa raggiungere la patria eterna. Nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito + Santo. Amen.
Discenda su di me la benedizione della santa Madre Chiesa, del nostro Santo Padre , la benedizione del nostro vescovo……….,
la benedizione di tutti i vescovi e sacerdoti del Signore, e questa benedizione, così come viene diffusa da ogni Santo Sacrificio dell’altare, discenda su di me tutti i giorni, mi preservi da ogni male e mi dia la grazia della perseveranza e di una santa morte. Amen.