Benefattore anonimo acquista la casa di un disabile sfrattato per restituirgliela

Perché il benefattore che ha aiutato il disabile a Livorno è rimasto anonimo?

Voleva che nessuno lo ringraziasse o lo celebrasse per il bene fatto al prossimo.

e gliela restituisce

Il dramma di Alessandro, disabile sfrattato per i debiti

La storia di Alessandro D’Oriano, 46 enne di Livorno, è simile a quelle di altre persone che vivono in condizioni difficili. L’uomo, disabile al 75%, ha perso il lavoro e non è più riuscito a trovarne un altro. Con il passare dei mesi la sola pensione di invalidità (257 euro al mese) non è bastata a far fronte a tutte le spese a cui andava incontro ed i debiti si sono sommati. La casa, il cui mutuo era ancora in gran parte da pagare, è stata pignorata ed alla fine Alessandro si è trovato senza un tetto in cui vivere.

Una situazione difficile d’accettare, una storia in cui (disabilità o meno) si sono trovate migliaia di persone e che solitamente non hanno un lieto fine, tranne in questo caso. La casa di Alessandro, infatti, è stata messa all’asta e se l’è assicurata un anonimo compratore. L’uomo ha poi contattato il sindaco Nogarin e gli ha chiesto di poter essere messo in contatto con il precedente proprietario della casa. Una volta che lo ha incontrato  gli ha detto che la casa sarebbe stata nuovamente sua e che ci avrebbe potuto vivere per tutto il tempo che gli necessitava.

Compra una casa all’asta per restituirla al disabile sfrattato,il benefattore decide di rimanere anonimo

Un gesto di grandissima generosità che ha avuto una eco mediatica nazionale e che merita di essere condiviso con tutti sia perché è la dimostrazione che si può fare del bene se lo si vuole sia perché mostra come farlo non è motivo di vanto. Il benefattore di Alessandro, infatti, ha deciso di rimanere anonimo, poiché la sua unica grande ricompensa è stata e sarà quella di sapere che ha aiutato una persona in difficoltà e tanto basta: “Quando si fa del bene lo si fa e basta senza pubblicità, senza altri fini, come un imperativo categorico”. Un insegnamento che ha radici antiche (il Vangelo), ma che messo in pratica ha una forza ancora più dirompente.

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Luca Scapatello

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