La visita di Bergoglio in Arabia è storia e dimostra l’intenzione dei principi sunniti di creare un ponte stabile con l’occidente.
La visita di papa Bergoglio in Arabia Saudita è stata storica, per la prima volta un pontefice è stato accolto nella penisola e per la prima volta ha officiato una messa
Abu Dabhi si è da tempo posta come la città simbolo dell’apertura dei Paesi arabi al pluralismo religioso ed alla tolleranza. Negli anni passati i Emirati Arabi sono stati in prima linea per il contrasto del fondamentalismo religioso, sia a livello comunicativo che a livello politico e didattico. La spinta verso un’apertura totale all’occidente ed alla tolleranza è arrivata dallo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan che già due anni fa aveva fatto visita la pontefice in Vaticano. In quella occasione i due leader hanno parlato del problema del fondamentalismo e dell’intenzione degli Emirati Arabi di porsi come ponte tra l’occidente ed i paesi a maggioranza musulmana.
Dati gli sforzi fatti in questi ultimi anni, la visita del papa non può non essere vista come la concretizzazione degli sforzi diplomatici ed il mantenimento, da parte dello sceicco, della volontà di normalizzare la presenza di altre confessioni religiose all’interno del Paese, così da permettere una convivenza totalmente pacifica a chiunque giunga dall’estero. Anche dal punto di vista educativo sono stati fatti enormi passi avanti, in questi ultimi mesi sono stati organizzati numerosi convegni all’interno di scuole e università, dove i rappresentanti religiosi hanno parlato della cultura del rispetto e della necessità di aprirsi al diverso per un obbiettivo condiviso, ovvero la pace.
In tal senso la visita di papa Francesco è un ulteriore passo, permettere ad uno dei religiosi più influenti del mondo di rendere visita è segnale di apertura, ma ancora più importanti sono la visita alla moschea, la Messa celebrata Zayed Sport City e la visita alla massimo esponente della fede Sunnita Ahmed al Tayyed, tutti eventi simbolicamente rilevanti che mostrano ai più giovani come si possa convivere pur avendo culture e religioni differenti. Chiaramente si tratta solamente dell’inizio, ci vorranno anni prima che tutti riescano ad assorbire un tale messaggio. La visita apostolica di Bergoglio è stata fondamentale anche per il milione di cristiani che oggi vive in Arabia, rassicurati della possibilità di esprimere la propria fede senza paura di ripercussioni.
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Luca Scapatello
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