Alcuni hanno già scontato la condanna, quasi tutti hanno cambiato vita.
I delitti commessi dai ragazzi conosciuti come le “Bestie di Satana“, vennero a galla nel 2004, dopo la morte sospetta di Mariangela Pezzotta. Dalle investigazioni si scoprì che la ragazza aveva scoperto i precedenti assassinii della banda, delitti rituali che avrebbero dovuto condurre i componenti della band al successo commerciale, e per questo venne uccisa. A compiere l’efferato omicidio furono Andrea Volpe e la fidanzata Elisabetta Bellerin.
A condurre gli investigatori dagli altri membri della banda e a scoprire i cadaveri delle altre vittime fu proprio Volpe, crollato per i sensi di colpa durante gli interrogatori. Nel ’98 le Bestie di Satana avevano ucciso Fabio Tollis e Chiara Marino, compiendo un sacrificio rituale in nome del maligno. Le vittime vennero sgozzate e prese a martellate, quindi nascoste sotto terra in un bosco vicino Golasecca (Varese). Ai membri della setta venne imputata anche l’induzione al suicidio di Andrea Bondate. Il processo si concluse con la condanna all’ergastolo per Nicola Sapone e pesanti condanne per tutti gli altri.
Grazie al lavoro svolto dal settimanale ‘7’ del ‘Corriere della Sera‘, abbiamo scoperto che la maggior parte di loro ha scontato la pena ed ha trovato una nuova vita. Andrea Volpe, il primo ad essere arrestato, sta ancora scontando la condanna a 20 anni (più lieve del dovuto perché ha collaborato con la giustizia) a Ferrara, ma adesso è un fervente praticante della chiesa evangelica. L’ex fidanzata Elisabetta Bellerin è già uscita nonostante la condanna a 26 anni e dopo aver preso una laurea in Conservazione dei beni artistici lavora in un ristorante di Brescia.
Pietro Guerrieri e Mario Maccione (minorenne all’epoca della condanna) hanno scontato la pena. Quest’ultimo ha scritto un libro in cui parla del suo passato da satanista. Nicola Sapone, considerato uno dei leader del gruppo, è ancora in carcere e ci rimarrà a lungo visto che sta scontando l’ergastolo. Anche Leoni (altro leader del gruppo) è ancora in carcere a Sanremo, dove sta scontando una condanna a 26 anni e da anni lavora come falegname. Come Sapone anche lui sostiene di essere innocente e ha presentato ricorso alla Corte Europea per la revisione del caso.
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Luca Scapatello
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