L’economia di Betania, città famosa per la resurrezione di Lazzaro, si fonda ancora sul ricordo di Marta e Maria, le due donne che accolsero ed accudirono il signore quando fece il suo approdo nella città. Betania è a tutt’oggi ricordata per il Santuario di Lazzaro, attorno al quale si creata l’attuale complesso cittadino, e per i racconti dei Vangeli che vedono protagonista l’uomo risorto e le due donne Marta e Maria che pulirono, fecero la lavanda ai piedi e asciugarono Gesù Cristo divenendo nei secoli simboli dell’accoglienza e della fratellanza.
Oggi, causa la difficile situazione politico-economica della Palestina, la cittadina vive un periodo di grande difficoltà, ma le persone che la abitano non sono rassegnate al declino odierno ma cercano dei modi per far tornare all’antico splendore la città. Tra queste persone ci sono le donne che hanno creato l’associazione Shorouq Society for women: un’azienda che ha deciso di produrre oli e saponi per i pellegrini che visitano la Terra Santa, in ricordo proprio dell’episodio narrato nel Vangelo e nella speranza che questo serva da trampolino di lancio affinché Betania torni ad essere sinonimo di accoglienza e fratellanza per i pellegrini.
Produzione di oli e saponi per i pellegrini, il sostegno di ATS pro Terra Sancta e Mosaic Centre Jericho
Conosciuta l’intenzione commerciale della Shorouq Society for Women, le due associazioni ATS pro Terra Sancta e Mosaic Centre Jericho hanno deciso di offrire la propria collaborazione affinché il progetto vada a buon fine ed i prodotti possano essere commercializzati in Palestina ma anche nel resto del mondo. Per aiutare le donne sono stati quindi creati dei corsi appositi che permetteranno loro di acquisite le conoscenze e le competenze necessarie per produrre i saponi e per confezionare i prodotti in modo accattivante per il mercato. L’attività potrebbe divenire propizia dato che la Palestina è ricca di elementi base per la produzione di saponi come la cera d’api e l’olio. Nel corso tenuto dall’italiano Andrea Primavera qualche giorno fa, le donne hanno imparato le fasi e le dosi per la produzione, ma sopratutto hanno imparato a riconoscere il valore aggiunto che ogni singola materia prima utilizzata per una fragranza può aggiungere al prodotto finale.
Della bontà dell’idea e dell’utilità dei corsi è sicura Fatma, che intervistata a riguardo ha prima sottolineato: “Questa associazione si regge sulla forza delle donne”, quindi ha aggiunto: “Migliorando la produzione, con tecniche e strumenti migliori, puntando anche al packaging e alle modalità di vendita, vorremo ricevere molti pellegrini e visitatori perché solo così possiamo abbattere i muri che creano sofferenza e che ci dividono”.
Luca Scapatello