Vincenzo, è questo il suo nome, per ringraziare per la meravigliosa esperienza vissuta, ha deciso di lasciare una lettera scritta in braille.
La storia che stiamo per raccontarvi ha per protagonista un bambino non vedente di Napoli. Il piccolo per la prima volta nella sua vita, ha la possibilità di visitare il Museo Archeologico di Napoli.
Una gioia immensa, perché gli è stato possibile addentrarsi a pieno nelle bellezze lì custodite. Come è stato possibile? Scopriamolo insieme.
Una visita che non ha precedenti
Una visita al Museo che gli ha cambiato la vita e, dall’altro lato, un museo che diventa alla portata di tutti, anche di chi non vede. Il MANN di Napoli ha permesso ad un piccolo studente di 8 anni di vivere, per la prima volta nella sua vita, l’emozione di sentirsi pienamente penetrato all’interno del mondo antico. Anche se non è riuscito a vedere le statue e tutti i reperti, li ha percepiti attraverso l’uso delle mani.
Vincenzo è un bimbo di 8 anni, cieco dalla nascita. E’ arrivato da Pomigliano D’Arco, in provincia di Napoli, in gita scolastica con la sua classe, una terza elementare, al Museo Archeologico della città. Qui, tutti i percorsi sono diventati anche tattili, permettendo così, anche a lui, di vivere la bellezza dell’arte antica, percependola con le sue mani.
Un’esperienza meravigliosa per il piccolo. Lui, entusiasta e pieno di gioia, ha deciso di scrivere una lettera al Museo stesso per ringraziare di tutte le emozioni che è riuscito a provare quella giornata. “Ho toccato oggetti e tavole in argilla che erano stati preparati per me, come i token, e suonato il piano. Al ritorno ero felice. Per me è stata una bellissima giornata” – ha scritto il piccolo, in un passaggio della sua lettera, che è stata pubblicata sulla pagina Facebook ufficiale del MANN.
Vincenzo, cieco dalla nascita, al museo fra le statue
La lettera è stata pubblicata sui social del Museo Archeologico. Al MANN, infatti, accessibilità ed inclusività, specie per le persone non vedenti, stanno diventando elemento di ordinaria amministrazione, perché tutti possano godere delle bellezze dell’arte greca e romana qui custodita.
“Leggere il racconto di Vincenzo […] ci commuove e al tempo stesso ci rende orgogliosi della scelta di perseguire accessibilità e inclusione tutti i giorni! Il lavoro in sinergia con la scuola rende i suoi frutti!” – scrive il MANN sui social.
La gioia del piccolo Vincenzo è stata palpabile fin dalle prime parole della sua lettera, nella quale descrive che non vedeva l’ora di arrivare al Museo. E quando vi è giunto, ha scoperto una bellezza senza fine: “Ho premuto il tasto del piano, che era scritto in Braille […] io li ho toccati insieme a una grande parete con disegni di vasi in rilievo e ho letto i nomi in braille. Mi hanno fatto toccare dei vasi in 3D”.
Un’esperienza unica per un bambino che ha espresso la sua gioia, ma che lo sarà anche per molte altre persone nella sua stessa condizione fisica che, finalmente, potranno apprezzare con le loro mani la bellezza della nostra arte antica.