Come mai Maria ha diffidato del parere dei medici del Pronto Soccorso?
Il suo istinto le diceva che avevano commesso un errore.
Le consigliano di abortire perché il bimbo è morto, Maria non si fida
La sconvolgente storia di Maria, donna romana che risiede all’Eur, risale alla fine del 2013, ma è indicativa di come alcune volte riflettere bene sulle azioni da compiere può salvare una vita. La donna era incinta del suo secondo figlio quando, un giorno, si accorge di aver perso del sangue durante la notte. Preoccupata che potesse essere il segnale di un possibile aborto naturale, la donna si è recata in ospedale per un controllo. La diagnosi dei medici è stata infausta: il bimbo che portava in grembo era morto e non c’era nulla da fare.
La giovane mamma è disperata mentre i medici le dicono che per la sua salute è necessario effettuare un aborto. Le prospettano due strade, la prima è quella di un ricovero in attesa che la sala operatoria sia libera e si possa procedere: “Anche se alle prime settimane di gravidanza, alla quinta bisognerà procedere col raschiamento. Consigliamo il ricovero. Se vuole lo disponiamo subito”, le dice infatti il medico. Lei non si fida e torna a casa.
Maria è convinta che il bimbo è vivo: il suo istinto salva la vita al figlio
Dovendo in ogni caso espellere dal corpo il feto morto, i medici le consigliano di prendere un farmaco che le permetterà di abortire. La donna lo compra in farmacia ma decide di non assumerlo, non prima di aver ascoltato il parere del suo medico di base, esperto in ginecologia. La mattina dopo si reca dal medico e gli spiega la situazione, il dottore le dice che è vero, il battito non si sente, ma ancora è presto e dunque le consiglia di attendere una settimana. La visita successiva la riempe di gioia, questa volta il battito si sente, il bambino è vivo. Nel dicembre del 2013 Maria ha partorito senza complicazioni: “Il mio bambino è nato il 2 dicembre del 2013. Pesava tre chili e mezzo. Ho avuto una gravidanza e un parto naturale sereno. E ogni volta che mi soffermo a guardare il mio piccolo mi rendo conto del pericolo scampato. Se non avessi seguito il mio istinto sarei stata io stessa la carnefice di mio figlio”.
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Luca Scapatello