I miracoli elargiti per intercessione di San Francesco sono molteplice e tra questi ce ne sono sono davvero di straordinari.
Alcuni di questi riguardano bambini malati o con arti inferiori deformi. Guarigioni miracolosi avutesi per intercessione del Santo Frate e che non hanno fatto altro che accrescere ancora di più la fede e la devozione nei suoi confronti.
Nel corso della sua esistenza terrena e, dopo, in cielo, San Francesco d’Assisi ha elargito grazie e miracoli a chiunque si rivolgesse a lui. Non a caso, tutti questi miracoli, sono stati racchiusi e raccontato in un volume, il “trattato dei miracoli”. Al suo interno si narra di guarigioni miracolose, avvenute anche ad Assisi e presso la sua tomba.
Una di queste è quella di un bambino. Lui giaceva da più giorni davanti alla porta della chiesa di Assisi, ma non poteva né camminare né stare seduto. Le sue gambe e tutto ciò che era la parte inferiore del suo corpo erano privi di forze e di uso. Un giorno riuscì ad entrare in chiesa e, toccando la tomba di San Francesco, tornò fuori risanato ed incolume.
Un altro miracolo, avvenuto sempre ad Assisi, racconta di un ragazzo che mentre era sulla tomba di Francesco, gli si palesò sul sepolcro un giovane, vestito dell’abito dei frati e che aveva in mano delle pere. Questa figura apparsa gli offrì una pera e lo esortò a mangiarla.
Dopo averla accettata, il ragazzo disse alla figura: “Ecco, vedi sono rattrappito, non posso affatto mettermi in piedi“. Mangiò la pera offertagli e cominciò a mangiarla. Poi, stendendogli la mano, un’altra pera gli veniva offerta dal giovane.
Il giovane però, lo esortava ad alzarsi, ma il ragazzo, affaticato, non ci riusciva. Mentre il fanciullo stendeva la mano verso la pera, il giovane apparso gli prese la mano e lo condusse fuori. Poi scomparve dalla sua vista. Il ragazzo fu completamente risanato e cominciò a raccontare a tutti, a gran voce, ciò che gli era successo.
Un ultimo miracolo, invece, riguarda questa volta una bambina. Ella aveva le mani contratte e ne aveva, ormai, perso l’uso. La sua nutrice la accompagnò, con un’immagine di cera, sulla tomba del Santo, pregando affinchè ottenesse la guarigione per la bambina. Dopo otto giorni che si trovava là, le preghiere furono ascoltate e fu guarita.
Fonte: sanfrancescopatronoditalia
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ROSALIA GIGLIANO
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