Commuove la purezza di questo bambino volato in cielo troppo presto, all’età di 4 anni, capace con la sua spontaneità di commuovere il cuore di chi lo ascolta.
Una grave malattia che lo ha colpito e che l’ha portato via dalla sua famiglia a cui ha lasciato una incredibile testimonianza. Quello che ha raccontato alla sua mamma ha dello straordinario.
Guardare al Paradiso con gli occhi di un bambino, capace di descriverlo con parole che nessuno mai avrebbe potuto immaginare.
Un bambino di soli 4 anni descrive il Paradiso, con tutta la sua purezza. Così piccolo, ma così grande nel descrivere e nel parlare di Dio e di ciò che c’è al di là della vita terrena. Aveva solo 4 anni quando un tumore se lo ha portato via dalla sua famiglia. Ma, nonostante la sua vita così breve, ha lasciato una testimonianza forte e concreta, che risuona ancora dopo tempo.
Un racconto confidato alla sua mamma. A lei, il piccolo Silas, ha raccontato il “suo personale modo di vedere il Paradiso”. Parole semplici, forti, ma essenziali allo stesso tempo, perché i bambini non hanno bisogno di discorsi complessi o teologici, per descrivere ciò che è Dio per loro. Il loro cuore limpido e puro è la migliore sede per la ricchezza di Dio e, molto spesso, sono loro stessi a comprendere meglio ciò che l’Altissimo vuole dirci.
Silas, come dicevamo, durante una spontanea chiacchierata con la sua mamma, ha così descritto il Paradiso: “Voglio il paradiso. Voglio passare lì tutto il tempo” – spiega. E quando la mamma gli chiede come sarà il Paradiso e se lui lì avrà un corpo, il piccolo risponde: “Non sono sicuro…”. Ma è certo su un’altra risposta: il suo corpo, in Paradiso, non avrà più il cancro.
La mamma commossa, gli chiede se si sentirà solo in Paradiso, ma Silas è deciso: sa che non sarà solo, perché lì con lui ci sarà Dio: “Un’altra cosa che mi piace è che … è che tutto è bello in paradiso!” – spiega il piccolo con gioia.
Un video, racconta dalla sua voce, ciò che il piccolo ha spiegato alla sua mamma sul Paradiso. È impressionante Ascoltare e vedere la decisione con il quale il piccolo Silas, consapevole già a 4 anni che la sua vita è segnata dalla malattia e dalla morte che potrebbe arrivare da un momento all’altro, si affida completamente a Dio.
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