Il famoso tenore italiano Andrea Bocelli ha tenuto, nellâagosto del 2008, un concerto a Medjugorje. In quella occasione il cantante lirico ci ha tenuto a precisare che il suo arrivo nel paesino bosniaco non era solo unâoccasione di lavoro, ma anche unâoccasione in cui confrontarsi con la propria fede: âVado a Medjugorje a ricevere un messaggio, non a dare un messaggio. Lâunico messaggio che posso dare è contenuto e nascosto nelle note delle canzoni che canto, non ho nulla da aggiungereâ. Insomma Bocelli ha voluto dire che il suo approdo a Medjugorje non era lâinizio di una campagna di diffusione del messaggio della Madre Celeste, ma un modo per coltivare la sua fede attraverso il suo lavoro, una fede che il cantante ritiene lâunica ragione di vita: âChi non ha fede ha difficoltĂ a trovare ragioni per vivere e rischia sempre di essere deluso, perchĂŠ la vita senza fede è una tragedia che finisce come un dramma. La fede ci aiuta a vivere, in se stessa è una ragione per vivereâ.
Nel corso della sua visita a Medjugorje, Bocelli si è comportato da vero e proprio pellegrino visitando il santuario, facendo una passeggiata sulla collina delle apparizioni, pregando e parlando di fede e del messaggio della Madonna con i veggenti. Quindi si è dedicato alle prove per il concerto ed ha allietato le migliaia di fedeli presenti con una splendida interpretazione dellâAve Maria.
In un intervista concessa al âCorriere della Seraâ il tenore aveva giĂ parlato del suo rapporto con la fede e delle motivazioni che lo inducevano a credere che una vita senza di essa non aveva senso di essere vissuta: âTrovo che il creato sia un sistema intelligente. Una persona ragionevole non può affidare la vita al caso. Se vedo un palazzo, sono certo che qualcuno lâha fatto. A maggior ragione, lâuniverso non può essere frutto del casoâ. Nel corso di quella intervista Bocelli ha anche detto che crede allâimmortalitĂ dellâanima, unâaffermazione che in questo caso non fa affidamento alla razionalitĂ ma al sentimento: âQuando mio padre è morto, guardandolo ho avuto la fortissima sensazione che nel suo corpo non fosse rimasto neppure un atomo di lui. Noi siamo ciò che è dentro questa scatola. Dopo andiamo da qualche altra parteâ.
Luca Scapatello
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