Un boia dell’Isis, qualche mese fa, si è rivolto al Heart4Iran, un’associazione di cristiani che, anche attraverso il canale televisivo Mohabat TV, aiuta la chiesa ad evangelizzare l’Iran.
Il boia dell’Isis raccontava di avere dei continui incubi, che non lo lasciavano più dormire, e voleva saperne di più su Cristo.
Un incaricato di Mohabat TV lo ha poi incontrato di persona: “Una notte, dopo aver pregato e parlato con lui e aver letto una pagina del Vangelo, finalmente si è addormentato. Al risveglio, mi ha guardato dicendomi: “E’ stata la prima notte in cui ho potuto dormire in pace”.”.
Da quel momento, il boia dell’Isis ha iniziato un cammino di conversione e non è certo un caso isolato.
Anche Abu Hamza, un giudice della Sharia e fondatore di al Qaeda, ha trovato la sua fede in Dio, nel Dio cristiano: “Sono figlio di una famiglia musulmana e sono nato in Siria. Sin dall’infanzia avevo deciso di percorrere la via del jihad per l’islam”.
Poi, una volta arrestato, ha trovato il modo per riflettere sui suoi misfatti e una notte ha sognato di trovarsi, in una chiesa, davanti al crocifisso: “Ero convinto che fosse l’opera del demonio che mi tentava”, ma, da quel momento, iniziò a dubitare di Allah e a cominciare ad interessarsi alla nostra religione.
Una volta uscito di prigione, dopo aver molto viaggiato, si trovò in Germania, precisamente ad Hannover, dove vide la chiesa che aveva sognato in prigione e non ebbe più alcun dubbio.
Molti studi affermano che i musulmani che decidono di convertirsi alla nostra religione sono tantissimi. Ultimamente sono stati addirittura 10 milioni, affascinati dal concetto di amore per il prossimo e da quello per la parità dei sessi.
Antonella Sanicanti
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