Un atto vile e intimidatorio contro un sacerdote che, ogni giorno, lotta contro la malavita per riuscire a salvare tante vite innocenti, per riuscire a togliere dalla cattiva strada tanti ragazzini cercando di offrire loro un futuro migliore. Ma a Caivano, forse, non l’hanno ancora capito.
Nella notte fra il 12 e il 13 marzo, una bomba è esplosa davanti al cancello della chiesa di don Maurizio Patriciello. Un segnale o un avvertimento?
Paura per don Maurizio
Chi si prodiga per gli altri, chi segue pienamente l’insegnamento di Gesù del “donare la propria vita agli altri”, per accompagnarli con mano sulla vita della salvezza, non è mai capito da quello che dovrebbe essere il suo prossimo. Ma lui no, non si arrende e decide di andare avanti, nonostante la scorsa notte qualcuno ha pensato bene di porre una bomba davanti alla sua chiesa, quella di “San Paolo Apostolo”.
Stiamo parlando di Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, in provincia di Napoli. davanti alla sua parrocchia, nel Parco Verde, qualcuno ha pensato bene di posizionare, la notte fra il 12 e il 13 marzo, una bomba. Il forte boato, intorno alle 4 del mattino, ha svegliato tutti.
La bomba davanti alla sua chiesa
Forse chi l’aveva posizionata non sapeva che don Maurizio non dorme lì. Ma opera lì, è sempre lì per la sua gente, per chi di lui ha bisogno. La preoccupazione è tanta, anche perché l’esplosione e il posizionamento dell’ordigno è avvenuto nel giorno del suo compleanno. Un segnale? Un avvertimento? Tante sono le ipotesi che si sono fatte, ma le indagini per capire la dinamica dell’accaduto e, soprattutto, l’autore di tale gesto, sono ancora in corso.
Don Maurizio non si arrende e, durante l’omelia della Santa Messa celebrata domenica, il giorno dopo l’esplosione, ha affermato con forza e decisione: “Noi continuiamo per la nostra strada. La sete di giustizia è parte del nostro DNA […] A questi fratelli dico: siete la rovina dei vostri figli”.
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Le indagini in corso. Anche Mattarella vicino a Don Maurizio
Il sacerdote è da anni attivo nella lotta contro la camorra, è attivo per la bonifica della Terra dei Fuochi ma soprattutto per dare un futuro ai tanti giovani, ragazzi e non che vivono nel territorio dove opera la sua parrocchia.
Tante le manifestazioni di solidarietà per don Maurizio, sia da parte dei suoi parrocchiani che sono sempre a lui vicini, quanto anche dalle associazioni anticamorra e dalle locali istituzioni. Le indagini sono ancora in corso, ma don Maurizio non si arrende.
Anche il presidente della Repubblica, Mattarella, nel pomeriggio di lunedì, ha chiamato il sacerdote, esprimendogli la sua vicinanza e quella di tutto il popolo italiano.
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