La legge coranica che prevede la lapidazione per adulteri e omosessuali vige nei Paesi islamici?
Recentemente è stata introdotta nel Brunei.
Giunge dal ‘The Guardian‘ la notizia che a partire dal prossimo 3 Aprile nel Sultanato del Brunei verranno introdotte delle punizioni corporali medievali per chi verrà sorpreso a commettere dei reati o semplicemente andrà contro alle linee guida del Corano. Le leggi in questione varranno esclusivamente per i musulmani che, in ogni caso, rappresentano i due terzi dell’intera popolazione del Paese del sud est asiatico. Tra le leggi che hanno suscitato scalpore c’è l’introduzione dell’amputazione di mano o piede a chiunque venga sorpreso a rubare, ma principalmente quella che prevede la lapidazione per chiunque si macchi di adulterio o a chi semplicemente venga sorpreso ad avere relazioni omosessuali.
Tali novità sono state accolte con scalpore dalla comunità internazionale che già ha mandato delle richieste al ricco sultano del Brunei per interrompere un progressivo ritorno al passato in campo di diritti fondamentali dell’essere umano. Anche Amnesty International ha voluto ribadire la propria contrarietà alle nuove leggi esortando il sovrano ad interrompere le leggi che prevedono punizioni assolutamente sbagliare e che, tra le altre cose, puniscono anche chi non commette reati, come due adulti che decidono di avere rapporti sessuali consensuali tra di loro.
Il Brunei è governato dal primo agosto del 1968 dal sultano Hassanal Bolkiah, incoronato sovrano dopo che il padre decise di abdicare. Nel corso dei suoi anni da sultano, Bolkian ha avuto un ruolo fondamentale per l’avanzamento a livello internazionale del Brunei, ottenendo nel 1984 l’ammissione della sua nazione all’interno delle Nazioni Unite. Nello stesso periodo, però, ha applicato una svolta monarchica (o dittatoriale) sciogliendo il Consiglio Legislativo del Brunei e si è gradualmente avvicinato a posizioni religiose più rigide, quando nel 1991 decise di applicare un’ideologia conservatrice molto vicina alla legge coranica conosciuta come MIB, in cui il sovrano diveniva difensore della fede.
Nel 2004 sembrava che il paese asiatico potesse aprirsi ad una svolta maggiormente democratica, Hassanal aveva infatti permesso la costituzione del consiglio legislativo del Brunei. Ma si è trattato solo di una parentesi visto che a partire dal 2013 ha deciso di introdurre gradualmente la sharia, legge coranica con regole e punizioni ferree. Già da anni esistono multe e punizioni corporali come la fustigazione per chi viene sorpreso a bere alcol o salta le funzioni religiose del venerdì. Ora arrivano amputazioni per ladri e lapidazione per adulteri e omosessuali, senza contare che per la sharia il marito ha il diritto di “correggere” la moglie con punizioni corporali.
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Luca Scapatello
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