Non molti conosco nei dettagli la vita di William Frederik Cody (per tutti Buffalo Bill) eppure si tratta di una delle figure storiche più note degli Stati Uniti d’America. Nato a Denver nel 1846 ha vissuto un infanzia segnata dalla violenza dell’epoca, in quel periodo lo schiavismo era preponderante, che portò alla morte di suo padre nel 1857 (quando aveva 11 anni) per il solo motivo che questo si era schierato in favore dell’abolizione.
Il successivo arruolamento nell’esercito nordista fu una logica conseguenza sia perché rappresentava un continuum con la filosofia del padre sia perché rappresentava una rivalsa contro coloro che lo avevano brutalmente assassinato. Così per tutto il periodo della guerra di secessione Cody ha fatto parte del 7º Cavalleggeri del Kansas, un periodo in cui si è distinto militarmente e in cui ha fatto conoscenza con quella che sarebbe stata sua moglie, l’italo-americana Louisa Frederici.
Terminata la guerra con la vittoria dei Nordisti e l’abolizione della schiavitù Cody aveva terminato il suo compito assolvendo la volontà le padre e vendicando il suo onore, il suo apporto è stato premiato con la più alta onorificenza dell’epoca: una medaglia d’onore del congresso. Ma più degli onori al valore militare questo fu il periodo in cui da Frank Cody divenne per tutti Buffalo Bill: il soprannome gli venne attribuito durante la guerra, sembra infatti che dal 1868 al 1872 abbia ucciso oltre 4000 bufali.
Finito il conflitto Buffalo Bill si è reinventato come showman per le fiere in cui da dimostrazione di abilità cavalcando e mettendo in scena delle opere di ricostruzione storica delle battaglie più importanti della storia americana, partendo dalla conquista dell’ovest per finire con quelle secessioniste. Il suo Show diventa noto in tutto il mondo, questo gli permette di portarlo anche in Europa e sopratutto in Italia tappa fondamentale per la definitiva conversione al cattolicesimo. Frank Cody muore nella sua città natale a 70 anni nel 1916.
Si è accennato sopra alla sua conversione, Frank era un massone sin da piccolo, ma l’incontro con Louisa lo avvicinò al cattolicesimo. Dopo la guerra la sua coscienza era tormentata dalle nefandezze che quella vita lo aveva condotto a fare, cercava sollievo e perdono per la sua anima, quindi la conversione al cattolicesimo fu una logica conseguenza.
Quello che forse si dimentica è che il famoso Buffalo Bill, in una delle sue tappe in Italia, volle incontrare il Papa Leone XIII, si trattò di un evento eccezionale di cui tutte le testate giornalistiche italiane e americane parlarono per giorni. Era il 1890 quando Bill e una delegazione ristretta di indiani e cowboy in costume entrarono in Vaticano per incontrare il Papa ecco la descrizione dell’evento pubblicata sul New York Herald:
“Uno degli spettacoli più strani che siano mai stati contemplati tra le mura austere del Vaticano è stato l’ingresso sensazionale compiuto questa mattina da Buffalo Bill alla testa dei suoi indiani e cowboy […] Tra affreschi immortali di Michelangelo e di Raffaello e in mezzo alla più antica aristocrazia romana, apparve improvvisamente una banda di selvaggi con le facce dipinte, coperti di piume e di armi, armati di accette e coltelli […]. Improvvisamente, una bella e cavalleresca figura apparve. Tutti gli sguardi si volsero verso di lei. Era il colonnello William F. Cody, detto Buffalo Bill. Salutò i camerlenghi con un largo gesto e avanzò tra i ranghi delle guardie”.