Disabile picchiato da bulli a scuola. Non è la prima volta che accade, ma vorremmo tanto non dover più scrivere che un ragazzo, oltretutto disabile, è stato picchiato crudelmente da un gruppo di bulli.
La storia arriva dalla scuola Resnik Middle School di Sant’Antonio, negli Stati Uniti, ed ora se ne parla sui Social.
La madre del ragazzo, infatti, ha pubblicato su Facebook le foto del figlio maltrattato, nell’estremo tentativo di non lasciare impuniti i responsabili e di evitare che la vicenda cada nel dimenticatoio.
Lei si chiama Valerie Ann Lozano e sta difendendo il proprio figlio, nonché la sua dignità di essere umano, con le difficoltà che un handicap comporta.
Nonostante gli insegnanti sapessero delle minacce che, da giorni e giorni, atterrivano il malcapitato, nessuno si era mosso per aiutarlo, sostenendo che i bulli fossero solo dei facinorosi innocui.
Ora, la signora Lozano parlerà anche ai media locali, poiché il figlio, da quel giorno, ha cominciato ad avere anche seri problemi di ansia e depressione.
Dal giorno dell’aggressione, non riesce più a stare sereno: anche di notte è puntualmente impaurito ed irrimediabilmente insonne.
La signora Lozano riferisce anche che nemmeno la sua richiesta alla Preside dell’istituto, in cui è avvenuto il fatto, ha garantito seri ed opportuni provvedimenti.
Pare, tra l’altro, che in quella scuola non sia neppure il primo caso di bullismo denunciato.
Perché, dunque, le autorità non riescono ancora ad intervenire; a mettere fine ad una situazione che, in altri luoghi, ha già fatto numerose vittime?
Agire su un minore non è semplice -si sa- ma permettere che altri minori ne soffrano è altamente indegno di una società civile, che dovrebbe prendersi cura dei propri “figli”, proteggendoli dai pericoli quotidiani e insegnando loro il rispetto per gli altri, nonché una sorta di genuino sentimento di altruismo e disponibilità verso il prossimo, specie se in difficoltà o in minoranza.